San Domenico di Selvazzano Dentro. Insieme per il patrono
Le celebrazioni per i cinquant'anni erano state avviate – a San Domenico di Selvazzano Dentro – ma ci ha pensato il Covid a creare intoppi a destra e a manca. Così per il secondo anno consecutivo la comunità ha dovuto rinunciare alla “sagra” che si festeggiava intorno al 24 maggio (traslazione delle spoglie mortali di san Domenico di Guzmán nell’attuale tomba di Bologna).
Con il consiglio pastorale si è pensato di invitare i Domenicani: era dalle Missioni al popolo del 1990 che ufficialmente non venivano in parrocchia. Le nuove generazioni non sanno nemmeno chi siano, a differenza dei colleghi Francescani più presenti e visibili.
Contattati i Domenicani di Venezia (della basilica dei Santi Giovanni e Paolo) e le Domenicane di Este (basilica delle Grazie) si è potuta concretizzare, tra sabato 22 e domenica 23 maggio, la loro presenza a tutte le messe e per un saluto, il sabato, ai gruppi di ragazzi che, con le precauzioni del momento, hanno ripreso a frequentare il patronato: catechismo, scout, Acr, gruppi musicali.
Pur non potendo fare concerti, le circostanze hanno portato da noi il “Pianista fuori posto” (da sempre amico del parroco, don Luigi Bonetto, perché suo ex-alunno) a rallegrare la mattinata domenicale.
Due religiose e un religioso, con i loro inconfondibili abiti bianchi, si sono mossi per le vie del quartiere e negli ambienti parrocchiali, disponibili a conversare con la gente tra la curiosità dei più giovani. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione del vespro in chiesa, si è tenuto un incontro informale durante il quale è stato presentato l'ordine dei Domenicani a ottocento anni dalla morte del santo fondatore (Bologna, 6 agosto 1221). Con una punta di commozione finale quando si raccontavano fatti che hanno del miracoloso.
«Grazie per l’opportunità che ci è stata data di ricordare e di pregare san Domenico»; «anche se vissuta in tono minore, la nostra sagra ci ha portato occasioni belle e coinvolgenti»; «gioiosa e stimolante la giornata; molto attuale il richiamo dei Domenicati alla necessità di una nuova evangelizzazione».
La religiosa più giovane, rodigina e insegnante di religione a Bologna, ha allungato al coretto parrocchiale un canto da lei composto per san Domenico. Chissà se, magari, potranno averla presente a uno dei campiscuola estivi che si stanno organizzando. Un ponte amichevole è stato gettato.