San Carlo. Animatori del grest? Sì, formati
San Carlo. Percorso di formazione intenso per 115 adolescenti disponibili a fare gli animatori durante il grest in programma a giugno. Don Diego Cattelan: «È una bella esperienza di crescita, ma non può essere improvvisata. Chiesti ai ragazzi degli impegni precisi»
Animatori del grest, ma con convinzione e preparazione e coinvolgendo le famiglie: è questa la formula con la quale la parrocchia di San Carlo all’Arcella, ha coinvolto circa 115 adolescenti per animare le attività promosse tradizionalmente
dalla comunità cristiana. L’equipe che sta lavorando da mesi alla preparazione del grest – che si svolgerà dal 12 al 23 giugno, accogliendo bambini e ragazzi dalle 8 alle 16.30 – ha le idee ben chiare e le ha esplicitate in una lettera inviata ai genitori degli adolescenti che si sono detti interessati a svolgere l’attività di animatore. «Il grest non è un centro estivo – hanno scritto il vicario parrocchiale, don Diego Cattelan, e l’equipe che lo organizza: Andrea, Federica, Giacomo e Giulia – ma una proposta pastorale che rientra all’interno della progettualità della parrocchia fintantoché ci sono delle persone che si offrono volontarie per la conduzione di questa esperienza e nella misura in cui percepiamo che tale progetto realizzi le finalità per le quali è in essere. In tal senso nemmeno essere animatore è un diritto ma la scelta della parrocchia rispetto ad alcuni ragazzi che si propongono e si vogliono mettere in gioco, crescere e vivere un’esperienza di servizio gratuito all’interno di una comunità cristiana». Con queste premesse per partecipare al grest come animatore ci sono delle condizioni, come pure elementi che ne comportano l’esclusione. Tutto il grest si basa sul volontariato di tante persone, animatori compresi, e in particolare sul lavoro dei responsabili, che seppur non retribuito – proprio perché volontariato – merita rispetto e stima da parte di tutti. E così don Diego Cattelan e l’equipe sono convinti che «il grest, soprattutto per gli animatori, è una bellissima esperienza e una grande occasione per crescere nella responsabilità e nella stima reciproca accompagnati da giovani più grandi di loro. Vogliamo tuttavia che sia chiaro che partecipare al grest come animatore non è la stessa cosa di iscrivere un figlio come partecipante, motivo per il quale le famiglie con gli adolescenti che intendono partecipare come animatori hanno preso degli impegni precisi». Questi si sostanziano nella partecipazione, oltre ai due momenti di presentazione a inizio percorso, a quattro incontri, scelti tra sedici date disponibili, sui quattro obiettivi che l’equipe si è data per il grest – il dono, la fede, la comunità e la relazione educativa – con le testimonianze dirette di parrocchiani impegnati nei diversi ambiti; gli aspiranti animatori, poi, hanno anche svolto alcune ore di volontariato nei diversi campi assegnati dall’equipe. Tutti gli animatori sono stati suddivisi in “ambiti di preparazione” del grest (giochi, scenetta, balli, tecnici, costumi, materiali di scena e ambientazione), per i quali devono trovarsi settimanalmente per approfondire e prepararsi. Anche i loro genitori sono stati invitati a due incontri formativi, mentre post grest vengono proposti agli educatori i campi estivi con l’Ac parrocchiale.