Lavoro, preghiera delle ore e eucaristia. Ci sono ritmi virtuosi inscritti da Dio nella vita. Parla dom Giulio Pagnoni, abate di Santa Giustina
«Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo [...] questo vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo...».
Siamo forse troppo abituati ad ascoltare le parole recitate all’offertorio per renderci conto della portata del loro significato. I doni che offriamo sull’altare perché diventino corpo e sangue di Cristo, escono da un’alleanza operosa tra la creazione – con i suoi frutti buoni – e il lavoro dell’uomo, inteso come collaborazione volontaria, saggia e intelligente alla vita.
San Benedetto, uomo capace di suscitare speranza ed energie nuove, ha operato una sintesi vitale tra il desiderio di vita di ogni uomo e l’appello che Dio rivolge a ciascuno. Rielaborando alcune tradizioni nella Regola, conferma di riservare alla preghiera i momenti fondamentali del giorno, alternandoli con il lavoro concreto: nel suo linguaggio, le espressioni latine per i due tipi di attività sono: “opus Dei” e “opus manuum”. La tradizione posteriore ha esemplificato questa alternanza – riducendone un poco il senso – in “Ora et labora”.
Potrà forse sorprendere che il patriarca del monachesimo d’Occidente non citi in modo centrale la celebrazione dell’eucaristia. Le due volte più significative si trovano nel capitolo 38 dedicato alla lettura in refettorio: collega la mensa eucaristica, che serve per la vita spirituale, con la mensa che serve per il sostentamento materiale. In entrambe è presente un rendimento di grazie.
Egli però riserva alla Liturgia delle ore un’ampia codificazione; questa forma di preghiera permette di vivere i momenti della giornata riconoscendone la qualità: l’invocazione al mattino, la supplica e l’intercessione alla sera. Anche la messa partecipa di un clima orario; ogni comunità monastica la celebra secondo una consuetudine propria: a Santa Giustina la sera, a Praglia il mattino. Altri monasteri a mezzogiorno.
San Benedetto riserva il capitolo 48 della Regola al “lavoro manuale quotidiano”. Esso è, prima ancora che un compito o un dovere, una grazia che contrasta un malessere che rischia sempre di impossessarsi di noi: l’ozio, inteso come clima spirituale che genera i vizi. Ci sono dei ritmi di vita che Dio ha inscritto come virtuosi: il lavoro, la preghiera delle ore, l’eucaristia. Quando questi non ci sono o non ci possono essere, eleviamo la supplica a Dio perché ce li conceda.
don Giulio Pagnoni osb abate di Santa Giustina, Padova
Apostolato della preghiera: maggio
Intenzione universale del papa
Preghiamo affinché i diaconi, fedeli al servizio della Parola e dei poveri, siano un segno vivificante per tutta la Chiesa.
Intenzione dei vescovi
Perché nel tempo pasquale, sull’esempio di Maria riunita con i discepoli nel Cenacolo, siamo docili all’azione dello Spirito Santo.
Intenzione per il clero
Cuore di Gesù, e cuore immacolato di Maria, riempite del vostro amore il cuore di ogni sacerdote, che diventi canale di Grazia per tanti.
Donazioni detraibili e 5 per mille.
Come sostenere, anche in tempo di virus, l’Opera per l’adorazione perpetua
Chi desidera contribuire con una donazione fiscalmente detraibile alle ingenti spese sostenute per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento della chiesa del Corpus Domini, può effettuare un versamento tramite bonifico bancario indicando come beneficiario l’Opera diocesana per l’Adorazione perpetua ramo onlus (Iban: IT49H0103012150000005345681). Perché al versamento segua regolare ricevuta fiscalmente detraibile, nella causale del bonifico è necessario indicare nome, cognome e indirizzo del donatore.
Inoltre è possibile sostenere l’Opera diocesana per l’Adorazione perpetua donando il 5 per mille: basta indicare il codice fiscale dell’ente, 80007950282. Questo sostegno economico è prezioso anche a motivo della pandemia che ha molto ridotto la frequentazione della chiesa.
Opera messe perpetue. Celebrazione di una messa quotidiana
Lo scopo dell’Opera è di unire gli iscritti nella carità del suffragio e della intercessione della Chiesa, grazie alla celebrazione di una messa quotidiana. Per l’iscrizione si richiede un’offerta pari all’elemosina corrente di una messa. Il versamento per l’iscrizione può essere fatto: sul conto corrente postale n. 146357; utilizzando il codice Iban IT03Y076011210000000146357.