Il Parco di Villa Immacolata. Cura continua per il “cuore” verde
Il parco ha subito gravi danni nel 2010. A “ricostruirlo” ci hanno pensato i campi di lavoro
Il 23 luglio 2010 – venti giorni esatti dopo i festeggiamenti per il 60° – Villa Immacolata fu pesantemente “ferita”. «Tra le 16.30 e le 16.45 – scrivevamo sulla Difesa dell’8 agosto – gli ultimi partecipanti alla settimana liturgica diocesana hanno lasciato la casa. Solo un quarto d’ora dopo si è scatenato l’inferno, provocando gravi danni ai 120 mila metri quadrati di bosco. Il servizio forestale ha stimato 400 alberi abbattuti» raccontava il direttore, don Federico Giacomin.
Ancora il direttore: «La casa è stata risparmiata, nonostante fossero in corso dei lavori di sistemazione del tetto del refettorio. Il parco è martoriato: sono numerose le aree dove si vedono solo alberi abbattuti. Gravi danni hanno subito anche i nostri vicini e la strada per raggiungere monte Rua è stata chiusa parecchio tempo. Il vescovo Mattiazzo, che era atteso a Villa Immacolata, ci ha raggiunto a piedi: sapeva che io non c’ero ed era preoccupato. Al sabato la protezione civile ha riaperto la strada, mentre il giorno seguente sono arrivati i vigili del fuoco già impegnati ad Abano e Montegrotto. Lunedì 26 è infine intervenuto, con due squadre e mezzi adeguati, il servizio forestale, che tutto l’anno cura il parco della casa, e ha cominciato la conta dei danni».
E adesso, chiedevamo a don Federico? «Dopo la ricognizione sarà necessario togliere gli alberi che sono a terra e abbattere i mozziconi ancora in piedi. Il passaggio successivo sarà il taglio dei fusti non danneggiati lungo i confini del parco, per evitare che diventino pericolosi in caso di altri fenomeni atmosferici estremi. E poi bisognerà capire come “ricostruire”...».
Alla ricostruzione hanno contributo, con passione, i tanti volontari che in questi anni hanno partecipato ai campi di lavoro: occasioni per stare condividere il lavoro, la preghiera e la riflessione a beneficio personale e della casa.