Chiesa nel mondo

Il Papa ha concluso l'udienza di oggi, dedicata alla vecchiaia sull'esempio di Simeone e Anna, con un saluto affettuoso ai bambini ucraini e un riferimento alla "mostruosità della guerra". "Si fermi questa crudeltà selvaggia", l'appello. Poi l'annuncio ai fedeli del suo viaggio a Malta sabato e domenica prossimi.

Trent’anni fa Chiara Amirante dava inizio a una esperienza di fede che ha restituito alla vita migliaia e migliaia di giovani. E nella grande famiglia che è nata da lì, hanno un posto speciale anche i sacerdoti. Come don Giacomo, intervistato da Giulia Rocchi o don Alex, che abbiamo incontrato, insieme a Lorenzo, nel video girato presso la casa di Piglio (Fr) della Comunità Nuovi Orizzonti.

I sogni di don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli sono diventati il sogno di una intera comunità diocesana, che ha ridato vita a un antico casolare abbandonato facendolo diventare luogo di riabilitazione e reinserimento per decine di detenuti ed ex detenuti. Il progetto "Senza sbarre" e la cooperativa "A mano libera".

Condanna assoluta. Nella consacrazione al Cuore di Maria di Ucraina e Russia e durante l’udienza alle componenti del Centro italiano femminile

“Un Paese che cerca di risalire positivamente la china della crisi non può fondare la propria crescita economica sul quotidiano sacrificio di vite umane”. È il monito contenuto nel Messaggio della Cei per il 1° maggio, in cui si fa presente che “lo scenario che abbiamo davanti è drammatico: nel 2021 sono stati 1.221 i morti (dati Inail), cui si aggiungono quelli ignoti perché avvenuti nelle pieghe del lavoro in nero, un ambito sommerso in cui si moltiplicano inaccettabili tragedie”.

L’elemosina, che non è l’erogazione di spiccioli, ma la misericordia per chi non ha e che soffre come soffro io quando non ho, ci può salvare da tutto questo, insegnandoci che sì, è vero che abitualmente siamo intasati di mille cose (come ci ha rivelato il digiuno), e che siamo piccoli piccoli e vittime di un crudele io ideale molto diverso dal Dio vero (come ci ha mostrato la preghiera), ma che possiamo comunque provare ad amare, in modo fragile e maldestro, i nostri fratelli, e che il loro destino è il nostro destino, e che la Pasqua non si festeggia da soli, perché se l’agnello è troppo grande lo devi comunque consumare senza sporzionarlo, e da solo un agnello intero non te lo puoi mangiare

Da lunedì 21 marzo, e fino al 6 aprile, una delegazione della rete continentale latinoamericana Iglesias y Minería è in viaggio in Europa. I leader sociali e ambientali saranno impegnati in un tour che toccherà Germania, Belgio, Austria, Italia e Spagna, con varie tappe, tra cui l’Europarlamento e la Comece a Bruxelles e il Vaticano. Padre Dario Bossi, provinciale dei comboniani in Brasile: “Comprendiamo che ci troviamo, come dice il Papa, di fronte a una guerra mondiale a frammenti locali. La carovana porta la voce della guerra dichiarata contro l’Amazzonia, contro i popoli originari e indigeni, contro i contadini”

Siamo dalla Liturgia – al cuore di questa dura quaresima – sfidati alla gioia. “Laetare Jerusalem” è l’antifona di Ingresso all’Eucaristia, che audacemente dà il tono a questa domenica: “Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto. Così succhierete al suo petto e vi sazierete delle sue consolazioni; succhierete, deliziandovi, all’abbondanza del suo seno”. Il testo (Is 66,10s) è tratto da una pagina profetica di significato epocale. Nel disastro umano, la promessa di una nuova creazione: tale è il senso dell’appello alla gioia del profeta, che fa da portale d’ingresso a questa domenica. Viene evocata una visione di stridente contrasto coi tempi duri che viviamo: una donna madre che lieta e generosa allatta.