Chiesa nel mondo

Soldato, esploratore, studioso. Dopo la conversione si dedicò alla preghiera, alla carità e alle popolazioni dei deserto nordafricano. Il beato Charles de Foucauld (1858-1916), cui si rifanno le famiglie dei "Piccoli fratelli" e delle "Piccole sorelle", sarà canonizzato il prossimo 15 maggio. Il salesiano don Ferrero ne racconta la vita in una pubblicazione per i ragazzi, con illustrazioni di Beatrice Sacchi

Bagno di folla per il Papa. Durante il primo incontro pubblico in piazza San Pietro dopo la pandemia, ha ricevuto l'abbraccio degli adolescenti italiani, che hanno riempito piazza San Pietro spingendosi fino a via della Conciliazione. "Grazie di essere qui", l'omaggio di Francesco ai protagonisti dell'evento promosso dalla Cei

Papa Francesco ha affidato alle famiglie le meditazioni e le preghiere della prima Via Crucis al Colosseo, dopo la pandemia. Nella tredicesima stazione, Irina e Albina, una infermiera ucraina e una studentessa russa, portano insieme la Croce, mentre la meditazione è sostituita dalla preghiera silenziosa e preceduta da questa invocazione: "Di fronte alla morte, il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante, e ciascuno nel proprio cuore preghi per la pace nel mondo".  "Converti al tuo cuori i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace", la preghiera finale del Santo Padre dalla terrazza del Palatino

Gesù, il Cristo, il nazareno, è veramente risorto! E noi sentiamo in tutte le fibre del nostro essere che la sua vita ci avvolge, ci intride, ci rigenera. Lo sentiamo non con i sensi della carne – ché anzi tanta stanchezza e annunci sinistri di morte ci sfiancano - ma con lo sguardo e l’udito della fede, con l’odorato e il tatto e il gusto dell’amore, con l’intuito dello Spirito che – sola grazia – si unisce al nostro spirito per attestarci che più forte di tutti i macigni di morte è la fedeltà del Vivente

“Uno scrittore diceva che ‘Gesù Cristo è in agonia fino alla fine del mondo’, è in agonia nei suoi figli, nei suoi fratelli, soprattutto nei poveri, negli emarginati, la povera gente che non può difendersi. A noi, in questo momento, in Europa, ci colpisce tanto questa guerra. Ma guardiamo un po’ più lontano. Il mondo è in guerra. Dappertutto c’è guerra. Perché il mondo ha scelto – è duro dirlo – ma ha scelto lo schema di Caino e la guerra è mettere in atto il cainismo, cioè uccidere il fratello”. 

A 25 anni dall’incendio che, nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 divampò nella Cappella del Guarini - dove, in una teca d’argento, era conservata la Sacra Sindone, il Sir ha incontrato Irene Tomedi nel suo laboratorio a Bolzano. Ricorda ancora l'emozione: “Ero consapevole della grande responsabilità che ci era stata affidata. Da qui il mio timore”