La comunità delle suore Comboniane presente a Gerusalemme Est opera quotidianamente a fianco delle popolazioni beduine che vivono nel Deserto di Giuda, nella totale precarietà, senza diritti, in povertà estrema. Sono tante le realtà israeliane e internazionali che le supportano in quest’opera di accompagnamento fraterno e nella creazione di quei ponti che oggi sembrano in pericolo. Dopo il 7 ottobre la vita di tutti appare più complicata
Chiesa nel mondo
“Di Maria la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno”.
“Il cristiano, come Maria, è un pellegrino di speranza”. Lo ha ribadito il Papa, nell’omelia del tradizionale “Te Deum” di fine anno, nella basilica di San Pietro. “E proprio questo sarà il tema del Giubileo del 2025: ‘Pellegrini di speranza’”, ha ricordato Francesco, che ha lanciato un interrogativo esigente: “Roma si sta preparando a diventare nell’Anno Santo città della speranza?”.
Al termine dell’Angelus di oggi, l’ultimo del 2023, in piazza San Pietro, il Papa – nella festività a loro dedicata – ha rivolto “un saluto speciale alle famiglie qui presenti e a quelle collegate mediante la televisione e gli altri mezzi di comunicazione”.
Si terrà a Gorizia, il 31 dicembre, la 56ª marcia nazionale della pace, organizzata dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, l’Azione Cattolica Italiana, la Caritas Italiana, il Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi Italia con l’Arcidiocesi di Gorizia.
Nel 2023 sono stati uccisi nel mondo 20 missionari: 1 Vescovo, 8 sacerdoti, 2 religiosi non sacerdoti, 1 seminarista, 1 novizio e 7 tra laici e laiche.
“Esprimiamo il nostro cordoglio alle famiglie ucraine che hanno sofferto e continuano a soffrire a causa delle azioni terroristiche della Russia. Ringraziamo le forze di difesa ucraine e chiediamo a Dio di benedire il loro servizio con il successo e la vittoria. Preghiamo per il popolo ucraino e per ogni persona, affinché l’Onnipotente ci dia la tempra ad essere forti nello spirito e a sconfiggere il male!”.
Nata nel 2000 a Milano in una parrocchia della periferia, su iniziativa di don Claudio Burgio e di alcune famiglie, la comunità Kayros parte come progetto di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Come Daniel, con la sua meravigliosa storia di caduta e riscatto, grazie alla fiducia che qualcuno ha avuto in lui
Dopo Madrid, Breslavia, Torino e Rostock, il 46° Meeting europeo di Taizé si svolgerà a Lubiana, capitale della Slovenia, da giovedì 28 dicembre 2023 a lunedì 1° gennaio 2024. Arriveranno in migliaia da tutta Europa, anche dall’Ucraina e da altri Paesi del mondo. “Quando viene data ai giovani l’opportunità di incontrare persone di altre nazioni, gli stereotipi cadono”, dice fr. Matthew, priore della comunità di Taizé in questa intervista al Sir: “E scoprono nell’altro un'umanità comune. E se siamo cristiani, un cammino comune nella fede. Attraverso questi contatti personali può nascere qualcosa di bello”
“Se vuoi la pace, lavora per la pace. Le armi portano solo morte e distruzione”. Un rinnovato appello alla pace giunge oggi dai responsabili nazionali di Acli, Azione cattolica, Focolari, Pax Christi e Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23).
Erode è un mix di potere e paura. Per questo senza scrupoli ordine la strage degli innocenti. E oggi quanti martiri innocenti? Nelle varie guerre: da Gaza all’Ucraina. Come è possibile tollerare quanto succede a Gaza? E non sentirsi dentro il grido di Rachele che piange i suoi figli e non vuole essere consolata. Ma è quanto succede in ogni violenza: sulle donne, sui bambini, sugli anziani… Quanti bambini cancellati dalla faccia della terra per il capriccio di qualche Erode?
Sulla strada per il Santuario diocesano di Santa Maria di Mendicino, un anfratto che era stato deposito di legname e luogo per animali è stato ripulito dai volontari della parrocchia e da alcuni soci dell’associazione di rocciatori “Erbanetta” e vi è stata collocata una natività con san Francesco d’Assisi in contemplazione. Un segno per l’ottavo centenario del presepe voluto a Greccio proprio dal poverello che desiderava “vedere con gli occhi del corpo” quanto accaduto nella piccola Betlemme
La sera del venticinque dicembre del 1223, esattamente ottocento anni fa, nasce qualcosa che si è apparentemente trasformato in altro, ma che nasconde l’origine preziosa di una rinuncia, quella del santo di Assisi, a imitazione di una nascita avvenuta non nei castelli, ma in un luogo fuori dalle grandi rotte, e che pure aveva visto nascere Davide. Un re, a precorrere la nascita di un altro e diverso Re che della rinuncia alle ricchezze materiali farà il suo messaggio
Il Pontefice all’udienza generale di oggi, nell’Aula Paolo VI, ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, incentrando la sua riflessione sul tema “Introduzione: custodire il cuore”
“Saulo e Stefano, il persecutore e il perseguitato. Tra loro sembra esserci un muro impenetrabile, duro come l’integralismo del giovane fariseo e come le pietre lanciate contro il condannato a morte. Eppure, al di là delle apparenze, c’è qualcosa di più forte che li unisce: attraverso la testimonianza di Stefano, infatti, già il Signore sta preparando nel cuore di Saulo, a sua insaputa, la conversione che lo porterà ad essere il grande Apostolo Paolo”.