Le opere d'arte di Legnaro
La parrocchiale di Legnaro conserva numerose opere di pregevole fattura, tra pale d'altare, paliotti e sculture.
Preziosi affreschi trecenteschi adornano anche la chiesa campestre di Santa Maria Assunta di Volparo
La chiesa parrocchiale di Legnaro conserva una tela databile al primo quarto del Settecento raffigurante il Martirio di San Tommaso Becket.
Il dipinto, collocato sull’altare dedicato al santo inglese, è stato avvicinato ai modi di Domenico Zanella; in alto è visibile la Vergine con Gesù bambino che accoglie il martire, mentre nella parte inferiore due sicari si avventano sul santo vescovo che sta officiando la messa. Sulla destra si intravede un uomo, identificabile nel mandante dell’omicidio.
Tommaso, arcivescovo e primate d’Inghilterra, antepose gli interessi spirituali a quelli politici entrando in conflitto con il re Enrico II che nel 1170 lo fece uccidere.
Un’altra pala d’altare raffigura la Madonna del rosario tra san Domenico e santa Rosa.
Realizzata nel 1658 dal pittore messinese Onofrio Gabrieli, rappresenta la Vergine e il Bambino che, secondo una classica tipologia devozionale, consegnano il rosario ai due santi dell’ordine Domenicano che ne fu il principale diffusore, a partire dal 13° secolo.
L’altare della Sacra Famiglia ha un paliotto risalente al periodo 1660-1674.
Realizzato in marmo intarsiato raffigura, nella parte centrale, l’Annunciazione; è opera di maestranze venete.
Sopra l’altare maggiore spicca l’Angelo con turibolo scolpito in legno bianco.
Il suo autore potrebbe essere il padovano Felice Chiereghin oppure uno scultore attivo nella bottega di Giuseppe Danieletti sempre alla fine del 18° secolo.
Dalla corte benedettina di Legnaro proviene la Santa Giustina dipinta tra il 1510 e il 1530 e attribuita con non pochi dubbi a Bernardino da Asola, figlio e collaboratore di Giovanni, a Padova in quel periodo al seguito del Romanino.
Si tratterebbe comunque di un’opera collocabile tra il giorgionismo e i modi lombardi. Attualmente l’opera è conservata nel museo diocesano.
Custodisce pregevoli affreschi trecenteschi la chiesa campestre di Santa Maria Assunta di Volparo, sorta nel 1333 come cappella privata dei nobili Enrico e Antonio da Volparo, mercanti di tessuti e condottieri della cerchia dei Carraresi.
Gli affreschi di buona fattura, benché di scarsa leggibilità, raffigurano soprattutto soggetti mariani; tra questi si segnala una elegante Madonna in trono, in cui la Vergine e il Bambino hanno in mano un mazzetto di rose.