La storia di Bagnoli
Legata originariamente al monastero benedettino di Brondolo e quindi aii canonici Agostiniani del Santo Spirito di Venezia, dal Seicento Bagnoli passò tra le proprietà dei nobili Widmann e Nave che avevano il patronato sulla chiesa.
La storia di Bagnoli è legata al monastero benedettino della Santissima Trinità e di San Michele arcangelo di Brondolo a cui, nel 954, Almerico I lasciò il fondo di Bagnoli con cappella dedicata a Maria e Michele arcangelo.
Un atto del 1171 cita una “chiesa di san Michele” retta da un monaco sacerdote. Doveva essere in principio una chiesa minore, visto che la decima papale del 1297 menziona a Bagnoli una chiesa di San Daniele. Nel 14° secolo però San Michele finì per imporsi e San Daniele ne divenne cappellania.
Alla fine del Trecento il monastero di Brondolo fu soppresso e i monaci con le loro proprietà passarono tra i canonici Agostiniani del Santo Spirito di Venezia, che nel 1425 ricostruirono chiesa e campanile di San Michele.
Soppressa nel 1656 anche questa congregazione, i beni di Bagnoli furono acquistati dai nobili Widmann e Nave che, avendone il patronato, eleggevano il parroco di San Michele e il cappellano di San Daniele.
Come ex voto, tra 1662 e 1674 Martino Widmann II fece ampliare la chiesa di San Michele, che venne consacrata nel 1676.