Visita pastorale a Cervarese, Montemerlo e Fossona. Sete di ascolto e consapevolezza
Cervarese Santa Croce, Fossona, Montemerlo. Il vescovo Claudio ai piedi dei Colli dal 23 al 27 ottobre per la terza tappa del secondo anno di visita pastorale. Da due anni le tre comunità percorrono un comune cammino e sono pronte a condividerlo con don Claudio. Ogni storia ha i suoi alti e bassi, ma è preziosa per la sua autenticità. "Ci auguriamo di dare sostegno al vescovo per il delicato ruolo che riveste. Speriamo che senta che gli vogliamo bene"
Tre parrocchie: Cervarese Santa Croce, Fossona e Montemerlo; due parole chiave: ascolto e consapevolezza. Ai piedi dei Colli Euganei, c’è attesa per l’arrivo del vescovo Claudio, da mercoledì 23 a domenica 27 ottobre, per la visita pastorale.
“Come state?” è la domanda con la quale il vescovo si è annunciato oltre un anno fa, all’inizio del suo viaggio e le tre parrocchie del comune di Cervarese non vedono l’ora di rispondere. Gigliola Volpato, segretaria del consiglio pastorale di Fossona, lo spiega così: «Ogni comunità ha la propria storia, fatta di alti e di bassi, ma è comunque la storia della comunità ed è bella per la sua autenticità. Spero che don Claudio saprà accoglierla per quella che è, con la nostra buona fede e i processi nei quali siamo immersi». Don Mattia Biasiolo, parroco moderatore dell’unità pastorale che unisce le tre parrocchie da due anni, aggiunge: «Dal vescovo ci aspettiamo tanto ascolto, ma anche parole di supporto capaci di confermarci nella fede e di ravvivare il nostro desiderio di continuare a seguire Gesù». Daniele Dainese, vicepresidente del consiglio pastorale di Cervarese è sulla stessa linea: «Attendiamo che don Claudio ci aiuti a comprendere in quale orizzonte si muove la chiesa diocesana e non solo: la nostra direzione è coerente con tutto questo?».
Una nuova nascita
La parola chiave “ascolto” ha un’origine ben chiara. La partenza dell’unità pastorale del 2017 rappresenta uno snodo fondamentale, molto sentito dai membri delle comunità. Cervarese e Fossona hanno salutato il vicariato di Montegalda e si sono unite a quello dei Colli, di cui già faceva parte Montemerlo (da sempre nell’ex vicariato di Teolo), un passaggio semplice solo in apparenza, specie per i laici di Ac che devono appropriarsi di nuove dinamiche e consuetudini.
Montemerlo, da parte sua, nonostante la preziosa presenza di don Cornelio Boesso, non ha più il parroco residente. «L’unità pastorale è per noi l’opportunità per rilanciarci – riflette Silvia Sandon che ha seguito tutti questi passaggi da vicepresidente del consiglio pastorale – La nostra realtà è cambiata, ma questo non toglie la nostra vitalità». Il paese in questo momento soffre anche per l’apertura della nuova strada che collega Fossona e Praglia: Montemerlo dunque ha perso molto traffico di passaggio e le stesse attività economiche ne risentono. «La comunità cristiana, ancora più adesso, è fulcro della vita sociale del paese – riprende Silvia Sandon – Possiamo mettere in comune con le altre due parrocchie la nostra originalità e far leva sulle tradizioni che danno linfa alla nostra gente». La festa del Redentore, ma anche il pellegrinaggio di fine aprile a Monteortone, sono appuntamenti di successo che attirano credenti e non credenti da tutto il circondario.
Il ruolo dei laici
Nel frattempo il cammino di conoscenza avanza a piccoli passi. L’integrazione è graduale e molto rispettosa delle caratteristiche delle comunità. Se gli scout di Montemerlo sono una realtà florida, l’Acr in difficoltà da quest’anno si è unita a Cervarese. «Dopo la visita i due consigli pastorali si incontreranno per la prima volta – riprende don Mattia Biasiolo – Alcune questioni aperte vanno decise insieme, come l’animazione liturgica, ma anche i campiscuola».
All’incontro di inizio anno tra gli operatori pastorali di Cervarese la necessità di un’offerta formativa specifica per gli adulti, specie per chi non ha figli all’iniziazione cristiana, si è imposta con chiarezza: «Impostare un dialogo con gli adulti è complesso – conferma Daniele Dainese – anche se gli accompagnatori dei genitori sono una grande ricchezza. Stiamo studiando come divenire una comunità “tutta intera”».
Sul ministero dei laici, per Daniele c’è bisogno di approfondimento, ed ecco la seconda parola chiave, “consapevolezza”: «Si tratta di passare dall’incarico al ministero, è un fatto centrale, di consapevolezza appunto. Un laico consapevole restituisce molto più alla propria comunità». E Gigliola Volpato, che con una tesi sui ministeri ha conseguito il baccalaureato in teologia: «Credo che in questo campo occorra iniziare a sperimentare, serve un tirocinio e poi serve la disponibilità di tempo, è un fattore di qualità. Penso ad esempio che i ministri della comunione potrebbero nel tempo guidare la liturgia delle esequie degli anziani che hanno seguito nel tempo, credo che sarebbe un supporto importante per i preti anche sul piano emotivo».
«Per questa visita puntiamo direttamente al rapporto con il vescovo, senza formalità – conclude il parroco di Fossona, don Bruno Bottignolo – Condivideremo con lui la nostra vita, che grazie alla preparazione abbiamo analizzato in profondità. Speriamo anche di incoraggiarlo nel compito difficile per cui è stato scelto. Mons. Cipolla incontrerà il sorriso dei ragazzi della catechesi delle medie e la dedizione delle catechiste, gli faranno capire che gli vogliono bene».
Giorni bassanesi per don Claudio
Fino a domenica 20, il vescovo è in visita alle parrocchie di Cassola e Rossano, appena fuori Bassano del Grappa. Dopo le tre comunità di Cervarese (23-27 ottobre), sarà la volta di Brugine e Campagnola (8-10 novembre).