Mestrino. Nessuno è lasciato solo: la comunità si è stretta attorno a due famiglie colpite dal lutto
La comunità si è stretta attorno a due famiglie con figli minori, colpite dalla perdita di un genitore. Raccolta fondi, molto partecipata, e sostegno concreto
Ci sono gesti piccoli, fatti nella quotidianità o soltanto in un giorno festivo, doni semplici che dimostrano l’instancabile volontà delle persone di esprimere il bene con la “b” maiuscola, che non contempla cioè un tornaconto personale. Un bene così si è concretizzato il mese scorso nella comunità di Mestrino, dove i parrocchiani hanno messo insieme una colletta per sostenere due famiglie con figli minori, colpite in pochi mesi dalla perdita di un genitore. In poche settimana è stata raggiunta la somma di 4.800 euro, che verrà ora suddivisa tra i due nuclei familiari. «La raccolta è stata promossa in consiglio pastorale e ha visto la disponibilità dei volontari Caritas e del gruppo “Carità nel tempo della fragilità” – sottolinea il parroco, don Sergio Turato – La comunità è stata molto colpita da questi eventi luttuosi e, in seguito agli appelli durante le messe, si è mobilitata dimostrando grande partecipazione. Ovviamente la somma non consente di soddisfare tutte le necessità di queste famiglie, ma è il segno tangibile di una comunità parrocchiale capace di farsi prossima e non lasciare da solo chi è nel bisogno». Il gruppo Caritas, nato circa quindici anni fa e che conta poco più di dieci volontari attivi, sta ora continuando a offrire sostegno a una di queste famiglie. «Per noi è fondamentale l’aiuto e l’integrazione reciproca delle capacità e delle forze, nonché il richiamo alla comunità che cerchiamo di informare sempre sulle iniziative, insieme all’essenza del nostro essere braccia, mani, volti della comunità cristiana – evidenzia la referente, Giuseppina Dal Pozzo – Il primo nucleo del Centro di ascolto è nato nel 2007, gradualmente poi si sono aggiunti servizi più organizzati come la consegna di alimenti e vestiario, la scuola di italiano per mamme straniere e un piccolo doposcuola, servizi che a causa della pandemia hanno un po’ rallentato».
All’iniziativa di solidarietà nei confronti delle due famiglie ha dato un importante contributo anche il gruppo “Carità nel tempo della fragilità”, di cui fa parte Corrado Picciafuoco: «L’esperienza di questa colletta è stata davvero positiva, abbiamo toccato con mano la carità manifestando vicinanza al lutto delle famiglie – racconta – Il nostro gruppo è nato nell’anno pastorale 2020-21 in seguito all’“orizzonte” individuato dalla Diocesi, che proponeva di rispondere alla fragilità – eravamo in pieno Covid – con la carità. Siamo andati incontro alle necessità delle persone soprattutto per spesa, bollette e corsi di formazione, intervenendo a favore di cinquanta nuclei differenti. È stato un bel percorso formativo durante il quale ci siamo avvicinati alla Caritas e abbiamo cercato di agire in collaborazione, coinvolgendo la comunità. Ora l’esperienza del gruppo si è conclusa sul fronte diocesano, ma abbiamo preso l’impegno di continuare all’interno della comunità».
Casalserugo
Questa domenica, a Casalserugo, si festeggia il primo anniversario dell’inaugurazione del centro parrocchiale “Ave”. Ma non solo: è l’occasione per lanciare il tema dell’anno, a partire dai quattro pilastri indicati nell’Orizzonte formativo del centro. Il primo pilastro, per l’anno in corso, è l’accoglienza. Questo il programma della giornata di festa: alle 10.30, messa in chiesa animata dal gruppo africano Rinascita; a seguire aperitivo nel Centro “Ave” e pranzo comunitario (su prenotazione). Nel pomeriggio si tengono un laboratorio creativo per ragazzi delle elementari, un torneo di calcio balilla per le medie (ma non solo) e la castagnata. La giornata si conclude con la commedia Ostaria al corno d’oro della compagna Gli amici del teatro veneto di Cartura.