Progetto primi passi, per scoprire lo sport insieme a mamma e papà
Uno dei fiori all’occhiello del comitato di Padova della Uisp è il progetto “Primi passi”. Si tratta di un laboratorio ludico motorio per bambini dai tre ai sette anni che da oltre un quinquennio viene proposto in diverse località della provincia. La particolarità dell’iniziativa, promossa a livello nazionale, risiede nel fatto di essere eventualmente aperta anche ai genitori, in un’ottica che considera il gioco e il movimento come occasioni di relazione, crescita educativa e inserimento sociale, soprattutto per quelle famiglie che vivono situazioni di fragilità.
Uno dei fiori all’occhiello del comitato di Padova della Uisp è il progetto “Primi passi”.
Si tratta di un laboratorio ludico motorio per bambini dai tre ai sette anni che da oltre un quinquennio viene proposto in diverse località della provincia.
La particolarità dell’iniziativa, promossa a livello nazionale, risiede nel fatto di essere aperta anche ai genitori, in un’ottica che considera il gioco e il movimento come occasioni di relazione, crescita educativa e inserimento sociale, soprattutto per quelle famiglie che vivono situazioni di fragilità.
Si pensi, ad esempio, a genitori in fase di separazione, a nuclei immigrati alle prese con inserimenti scolastici e lavorativi, a famiglie con bambini certificati o che vivono in una condizione di marginalità sociale ed economica.
«Abbiamo attivato i laboratori Primi passi per genitori e bambini con l’obiettivo di offrire loro spazi e occasioni qualificati per stare insieme e conoscersi meglio – spiega Alessandra Mariani, vice presidente del comitato provinciale di Padova della Uisp – Gli incontri, animati da operatori appositamente formati, mirano a far acquisire ai genitori nuove modalità di relazione con i propri figli, improntate alla spontaneità e alla consapevolezza. Gli adulti vengono coinvolti attivamente nelle attività di gioco, di cui diventano i coprotagonisti insieme ai bambini, con i quali condividono spazi e oggetti. Ciò permette loro di comprendere e migliorare le dinamiche relazionali nei confronti dei figli e gli stili educativi e comunicativi da tenere in famiglia, favorendo la crescita più armoniosa dei figli stessi».
Durante gli incontri vengono proposti giochi di gruppo che coinvolgono tutte le famiglie in un processo di condivisione, incontro e comunicazione.
Queste attività ludiche consentono di impostare un dialogo basato sul linguaggio preferito dai bambini e di elaborare alcuni vissuti emotivi altrimenti latenti. «Il progetto Primi passi genitori-bambini è, in definitiva, un percorso utile a sostenere e rafforzare le competenze sulla genitorialità, intrecciando dialoghi di reciprocità e alleanza tra le famiglie e costruendo una rete di relazioni e sostegno. Situazioni da cui possono trarre beneficio tutte le famiglie, specie quelle più fragili».
L’articolazione del progetto Primi passi prevede anche cicli di incontri rivolti ai soli bambini, partendo sempre dal presupposto che il gioco, condotto in una certa maniera, rappresenta uno strumento fondamentale per lo sviluppo umano, sociale e, ovviamente, fisico della persona.
«In questa accezione – afferma Monica Fiorese, responsabile delle attività e progetti Uisp – il progetto permette ai bambini di sperimentare il dialogo con se stessi e con il proprio corpo, il movimento, il gioco e lo sport. Elementi che favoriscono la crescita di capacità affettive, sociali, funzionali e cognitive utili a rafforzare la personalità e la capacità di relazionarsi».
L’esperienza Primi passi nella realtà prescolare si concentra infatti sugli aspetti evolutivi del bambino e lo sostiene nel suo divenire un essere in comunicazione, capace di interagire con il mondo. Gli educatori accompagnano i piccoli nel passaggio dall’essere centrati su se stessi alla condivisione con gli altri, con le sue regole da accogliere rispettare.
Tipicamente gli incontri prevedono momenti di gioco libero in cui l’iniziativa dei bambini e la presenza propositiva dell’educatore danno vita a sviluppi imprevisti, lasciando spazio alla spontaneità e alla creatività.
Affinché i giochi siano facilmente ripetibili anche a casa, si utilizzano materiali di facile recupero quali stoffe, cartoni, giornali e oggetti di plastica. Successivamente si passa a giochi più strutturati, utili a orientare l'attività verso specifici obiettivi.
Infine è prevista una rielaborazione di quanto vissuto, attraverso linguaggi grafici, costruttivi, narrativi che diventano testimonianza del percorso compiuto.