Corruzione: Italia ancora fanalino di coda in Europa. Dietro di noi solo la Bulgaria
Presentato mercoledì scorso il 21° rapporto sulla percezione della corruzione redatto da Trasparency International. L'Italia balza in avanti nel ranking mondiale di otto posizioni, ma rimane al 61° posto con un miglioramento di appena un punto, da 43 a 44 su una scala di cento. Parole prudenti dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che nell'occasione ha siglato un protocollo d'intesa con l'ong.
È stato presentato mercoledì scorso a Roma l’indice di percezione della corruzione (CPI) di Transparency International che offre la misurazione della corruzione nel settore pubblico e politico di 168 Paesi nel Mondo. l’Italia si classifica al 61° posto nel Mondo, con un voto di 44 su 100. Rispetto allo scorso anno si assiste ad un minimo miglioramento nel giudizio sul nostro Paese, che infatti guadagna un punto (da 43 a 44) e 8 posizioni nel ranking mondiale (da 69 a 61).
Pur migliorando a livello globale rispetto agli anni precedenti, la posizione dell’Italia rimane purtroppo in fondo alla classifica europea, seguita solamente dalla Bulgaria e dietro altri Paesi generalmente considerati molto corrotti come Romania e Grecia, entrambi in 58° posizione con un punteggio di 46. Prudente anche il commento Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione che proprio in occasione della presentazione del report ha firmato con Transparency International Italia un protocollo d'intesa per diffondere sempre più la cultura della legalità e la conoscenza della normativa in tema di corruzione.«I dati sono confortanti – ha detto – l’indice è serio e scientifico e salire di 8 posizioni è un cambiamento significativo rispetto allo scorso anno. Le azioni di prevenzione e contrasto fatte quest’anno sono state molte e i risultati iniziano ad arrivare ma a piccoli passi perché l’attività di lotta alla corruzione avviene in maniera lenta e graduale. I risultati del CPI ne sono una conferma». |