Martedì 20 settembre, ad attenderlo alla stazione di Padova, c’erano la famiglia, i parenti, gli amici, ma anche il parroco don Pierpaolo Peron e don Andrea Albertin, perché Francesco Bettella è entrato nel cuore di tutta la sua comunità.
Paralimpiadi Rio 2016
Nei 50 metri stile libero categoria S1 il giovane nuotatore, tesserato dell'Aspea Padova, riesce a conquistare la sua seconda medaglia a Rio. La gioia di papà Mauro che in fretta è partito per Rio per stare accanto al suo campione che è diventato, come tutti gli altri atleti paralimpici, il campione di tutti.
Dopo l’abbuffata di ieri, arrivano medaglie anche nell’ottavo giorno delle Paralimpiadi: sono cinque. Nell'handbike, Paolo Cecchetto trionfa in volata con l'aiuto di Podestà. Zanardi e Mazzone si prendono l'argento, Porcellato il bronzo. Nel nuoto un nuovo argento per Federico Morlacchi. Le medaglie azzurre sono 30, già due in più di quelle che furono vinte quattro anni fa a Londra.
Il nuotatore padovano ha inaugurato la lunga serie di trionfi per la delegazione italiana. L’evento sportivo regala emozioni e insegna che soltanto chi non si arrende, a volte riuscendo ad andare oltre il proprio limite fisico, è davvero un “superumano”. E stanotte Francesco Bettella è di nuovo in vasca per i 50 metri stile libero.
Che gare per Zanardi, Podestà, Mazzone, Legnante e Vio! Nell'handbike Alex per due secondi conferma l’oro di Londra, primo successo a una Paralimpiade per Vittorio Podestà e Luca Mazzone. Assunta Legnante è sempre la migliore nel getto del peso. Bebe Vio dominatrice in pedana. In vasca argento per Federico Morlacchi e bronzo per Efrem Morelli, nell'arco argento di Alberto Simonelli, nel ciclismo i bronzi dell'immensa Francesca Porcellato e di Giancarlo Masini. Il medagliere azzurro arriva a 25 (contro le 28 totali di Londra 2012).
Dopo la vittoria ai mondiali 2015, il genovese si conferma il più veloce a nuotare i 400 stile libero S6: una gara dominata anche oltre le più rosee previsioni. «Grazie a quanti mi hanno aiutato». Per la spedizione a Rio è la medaglia numero 15.
Il quarantenne italo cubano lancia oltre i 40 metri il disco della categoria ciechi totali e si porta a casa una meritata medaglia d’argento: «Grande emozione durante la gara, risultato che ripaga le fatiche». È la 14a medaglia per l’Italia a Rio 2016.
Sono quelle registrate al parco olimpico di Barra, un numero giornaliero – con grande affluenza di famiglie e bambini - che non era stato raggiunto neppure durante l’Olimpiade. Verso i 2 milioni di biglietti venduti.
L’azzurro, dopo tre bronzi a Londra e un argento due giorni fa a Rio, arriva finalmente sul gradino più alto del podio: è il primo oro per lui e anche per la spedizione italiana alla Paralimpiade brasiliana. «È il sogno di una vita che si realizza».
La giornata di oggi è quella della gara regina, i 100 metri. Per l’Italia debutto di Assunta Legnante, che si scalda con il disco. In piscina arrivano i pezzi da novanta: da Camellini e Morlacchi si aspettano grandi cose. Il padovano Francesco Bettella già in finale.
Nessun acuto da podio nelle prime 24 ore di gare, ma gli azzurri impegnati a Rio si sono fatti valere. Nono posto di Tapia nel peso, che paga l'accorpamento di categorie. Ottimi i ragazzi del nuoto: dal quinto all'ottavo posto, tanti piazzamenti conditi da quattro primati italiani.
Ai giochi olimpici brasiliani, l’Aspea Padova onlus porta due atleti: Francesco Bettella e Nadia Fario. E il pluripremiato Alvise De Vidi, seppur oggi nel gruppo sportivo Fiamme azzurre, continua ad avere «nel cuore l’Aspea», società che gli ha insegnato a non mollare mai.
E oggi, giovedì 8 settembre alle 16 (ora italiana), scende in campo il primo padovano: Andrea Borgato, di Solesino, nel tennistavolo.
Acceso il braciere, aperti i 15esimi Giochi Paralimpici della storia. Uno show di musica, danze e metafore quotidiane (la ruota e il bastone bianco) per celebrare la forza del messaggio paralimpico. Philip Craven (Ipc): «Questi atleti cambieranno il nostro punto di vista».
La cooperazione internazionale passa anche per Rio e ha una radice nella diocesi di Padova: la portabandiera degli azzurri alle Paralimpiadi di Rio sostiene la fondazione Fontana e, in particolare, i progetti del centro Saint Martin in Kenya.
Il Comitato paralimpico internazionale ha scelto l’immagine simbolo dell’atleta azzurro che solleva la sua handbike con un braccio per invitare il mondo a vivere le emozioni delle Paralimpiadi.