Save the children Italia: un bambino su tre a rischio povertà
A inizio dicembre sarà disponibile in libreria il settimo atlante dell’infanzia Bambini, supereroi pubblicato da Save the children Italia che analizza la situazione dei minori da Nord a Sud. La denuncia è chiara: la povertà è in aumento tra bambini e ragazzi e un minore su tre è a rischio povertà ed esclusione sociale.
Un bambino su 20 non possiede giochi a casa o da usare all’aria aperta, più di uno su 10 non può permettersi di praticare sport oppure frequentare corsi extrascolastici. Sono i bambini “senza”: dalla nascita conoscono la povertà nella loro vita, crescono in condizioni di svantaggio e deprivazione rispetto ai loro coetanei e incontrano barriere e ostacoli che li separano da opportunità educative e formative.
Lo denuncia il settimo atlante dell’infanzia (a rischio) Bambini, supereroi di Save the children, che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane da inizio dicembre. «Un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili».
L’atlante conta 48 mappe originali comprese tra le 43 tavole e le 280 pagine di analisi e dati geolocalizzati, a cura di Giulio Cederna. Corredato dagli scatti di Riccardo Venturi, è realizzato nell’ambito della campagna “Illuminiamo il futuro”, avviata da Save the children con l’obiettivo di contribuire a debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030.
In Italia quasi un minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale. I bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di un minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre un bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa. Non solo: la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, tocca il 14,7 per cento, mentre un alunno di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica e uno su 5 in lettura; 6 bambini e ragazzi su 10 i cui genitori hanno un titolo di studio basso sono a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Dalla mappa dei “Bambini senza” emerge anche che in Italia più di un bambino su 20 (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi un bambino su 10 non può indossare abiti nuovi o partecipare alle gite scolastiche e quasi un bambino su 3 non sa cosa voglia dire trascorrere una settimana di vacanza lontano da casa. I minori dei quali si parla nell’atlante sono quelli che Save the children incontra ogni giorno nei suoi programmi: «Nei punti “Luce” o negli spazi “Mamme” – spiega Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa dell’ong – nei quartieri più difficili, da Nord a Sud, per contrastare la povertà educativa; nelle scuole, per prevenire la dispersione e favorire un uso creativo e responsabile delle nuove tecnologie; nei reparti di ostetricia degli ospedali, per accompagnare i neo genitori nelle fasi più delicate dell’arrivo di un figlio; nelle tendopoli, quando per una calamità si è costretti ad abbandonare tutto; nelle aree di sbarco e nelle grandi città, per garantire protezione e sostegno ai minori migranti che arrivano in Italia da soli e sono facile preda di circuiti di sfruttamento. Cerchiamo di essere accanto ai bambini e agli adolescenti nei luoghi che segnano la loro crescita. E di ascoltarli. Perché da loro possiamo comprendere quali sono le reali priorità da affrontare»