Un sostegno al territorio da 45 milioni di euro. Ecco il programma degli investimenti Cariparo per il 2017
45 milioni di euro, cinque in più rispetto ai 40 previsti. A tanto ammonta la cifra che la fondazione Cariparo erogherà, attraverso bandi e progetti propri, per iniziative sul territorio di Padova e Rovigo. Attenzione maggiore ai giovani sia in ambito scolastico che lavorativo, ma anche progetti per il sociale e per la salute con focus sull'Alzheimer e obesità
La Fondazione Cariparo rafforza il suo impegno nel 2017 con un investimento di 45 milioni di euro, cinque in più rispetto ai 40 inizialmente previsti. Giovedì 10 novembre, durante la presentazione del documento programmatico per il prossimo anno, l’ente ha confermato l’intenzione di aumentare la cifra da erogare, tramite bandi e progetti propri per le attività nelle province di Padova e Rovigo, poiché i redditi dell’esercizio 2016 risultano prospetticamente maggiori di quanto preventivato. I 45 milioni di euro, che rientrano nello stanziamento di 120 milioni programmato per il triennio 2016-2018, sono così suddivisi: otto milioni per la ricerca scientifica, sette quelli per l’istruzione, nove per arte e attività culturali, sette per salute e ambiente, quattro per sport e altri settori e dieci al sociale con un focus sull’assistenza e tutela delle categorie deboli.
È sui giovani che la fondazione vuole investire in particolare i propri sforzi, sia puntando sull’istruzione sia in ambito lavorativo con un bando rivolto ai Neet, ovvero quei ragazzi che, dopo aver terminato gli studi, non cercano occupazione né si formano.
«Le percentuali sulla mancanza di lavoro giovanile fanno rabbrividire – spiega il presidente di Cariparo, Antonio Finotti – Anche per questo l’ente continuerà a investire per combattere la dispersione scolastica. Punteremo a realizzare progetti che favoriscano il coinvolgimento delle famiglie nel processo educativo e stimoleremo le scuole a essere più autonome offrendo dei servizi di maggior qualità ed efficaci».
Arte e cultura possono essere motori di sviluppo per attività rivolte a quei giovani che intendono valorizzare le peculiarità del proprio territorio; così, anche nel 2017, verrà proposto il bando “Culturalmente”: «L’obiettivo è di far crescere le organizzazioni giovanili e in questo la nostra fondazione ha cominciato a muoversi da diversi anni – sottolinea Marina Bastianello, vicepresidente Cariparo – “Culturalmente”, nei suoi primi anni di vita, ha attivato oltre 900 contratti, la maggior parte coinvolgendo giovani. Vogliamo, inoltre, promuovere le energie positive del territorio, cogliere le potenzialità di queste professioni innovative che sanno ridare un’identità agli spazi pubblici o alle aree degradate, offrendo nuove logiche dello stare assieme e vivere la città».
Spazio anche alle mostre sia a Padova, nel palazzo del Monte di Pietà, che a Rovigo, a palazzo Roverella, dove, in questi giorni, è in corso l’esposizione “I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia”. Nel rispetto e nella tutela dell’ambiente, la Cariparo, invece, investirà nell’edificazione di nuove piste ciclabili e nella manutenzione di quelle già esistenti. Diverse, poi, le iniziative nel settore della salute: continua il “Progetto Alzheimer”, avviato nel 2014, con attività di supporto al malato e ai familiari e programmi di formazione personale, mentre, per la prima volta, gli sforzi dell’ente saranno rivolti anche sull’obesità infantile e adulta, un problema di salute pubblica che impatta sempre più sulla spesa sanitaria. Sul fronte del sociale, verranno portate avanti attività di contrasto alla povertà culturale minorile e di sostegno per i disabili, supportando iniziative in grado di garantire maggior autonomia anche lavorativa.
L’obiettivo della fondazione è costruire nuove sinergie e avviare tavoli di lavoro con enti e istituzioni del territorio e, tra le novità, c’è anche una differente gestione delle domande di partecipazione ai bandi: «Per aumentare rigore e trasparenza, vogliamo creare delle finestre temporali precise in cui inviare le candidature – spiega il segretario Roberto Saro – Le risposte saranno così più puntuali e il tutto sarà gestito attraverso un percorso informatico per consentire all’interlocutore di verificare di volta in volta lo stato di avanzamento della richiesta».
Giovanni Sgobba