Mons. Giuseppe Bazzarin, il suo ricordo è ancora vivo a Monteortone
Giovedì 20 marzo, in biblioteca ad Abano, lo storico Enzo Ramazzina ricostruisce la figura di mons. Giuseppe Bazzarin, originario di Monteortone, docente, letterato e musicista.

C’è chi si ricorda che non voleva saperne di mettersi in testa il cappello con il fiocco paonazzo che pure gli spettava come cameriere d’onore di sua santità. Chi rammenta come da chierichetti si facesse a gara per servirgli messa, perché alla fine allungava sempre una “mancetta” di qualche lira. C’è chi sorride ancora perché pretendeva che i giovanotti andassero a lavarsi le mani prima di giocare a carte sulla sua corte e chi indica con nostalgia la grande magnolia che ancora campeggia davanti alla materna, ricavata ampliando la sua vecchia dimora rustica, dove radunava i ragazzetti dalla voce e dall’orecchio promettente per insegnare l’abbiccì della musica. Mons. Giuseppe Bazzarin era un “personaggio” a Monteortone. Insegnante in seminario, letterato, musicista, proprietario di un pezzo di terra proprio davanti al santuario, che ha poco alla volta regalato alla parrocchia insieme alla somma necessaria per la costruzione della materna e dei campetti da gioco adiacenti. Alla sua figura, ancora presente nella lapide-ritratto nell’atrio del centro giovanile, è dedicata la lezione che Enzo Ramazzina terrà giovedì 20 marzo alle ore 17.30 nella biblioteca civica di Abano. Il relatore, appassionato di storia locale, ha esplorato di volta in volta le origini del santuario, i personaggi di spicco che gli hanno gravitato intorno nei secoli. Questa volta ha dedicato la sua ricerca a un volto che ha conosciuto di persona, perché anche lui era un chierichetto che serviva messa a don Giuseppe, sull’altare di sant’Antonio. «Mons. Bazzarin – spiega – è morto nella sua cameretta in seminario il 9 maggio 1961. Aveva novant’anni, compiuti da poco, essendo nato a Monteortone il 9 marzo 1871. Di corporatura piuttosto robusta, viso squadrato, sopracciglie folte, appariva severo e incuteva un po’ di timore a prima vista, ma chi lo conosceva sapeva apprezzare la sua paterna bonomia e anche la sua ironia, che non era di quelle che pungono e lasciano l’anima amara».
Ordinato sacerdote nel 1893, a 22 anni era già insegnante di ginnasio in seminario. Laureato in lettere, fu docente al Barcon di Thiene e poi al Maggiore di Padova ben oltre il “tetto” dei quarant’anni. Fine letterato, pubblicò saggi su Omero, Dante, Leopardi, Foscolo, Monti, Manzoni e Benedetto Croce per la tipografia del Seminario, la Gregoriana e l’editrice Vita e pensiero. Scrisse anche poesie, in italiano e in dialetto. Ma l’altra sua grande passione, dopo quella di insegnante, era la musica. Era musicista e compositore, suonava l’organo e il pianoforte: il suo piano troneggia ancora nella sala bar del centro di accoglienza per i pellegrini del santuario. Aveva avuto come maestro, e amico, mons. Giobatta Cheso, direttore della cappella dei seminario e amico di Lorenzo Perosi. Il 13 luglio 1924, in occasione dell’inaugurazione dell’organo pensile del santuario di Monteortone, diresse il coro accompagnato all’organo proprio da mons. Cheso. Nel 1950, per suo interessamento e per impulso del primo parroco don Ermenegildo Fogo, fondò la corale ancora attiva, che ha preso il nome dell’organista Gino Spadati, avviato agli studi musicali proprio da mons. Bazzarin. E non è stato il solo a essere da lui incoraggiato nello sviluppo delle sue doti, musicali o intellettuali che fossero.
Alcune delle sue composizioni, tutte inedite, come l’Inno a Monteortone e il canto mariano Da te, dalle tue mani, vengono ancora eseguite dalla corale e da altri complessi vocali della zona. La devozione mariana fu sempre un tratto vivido della sua spiritualità: il 19 marzo 1950, a ricordo del passaggio della Madonna Pellegrina, dettò l’epigrafe che fu collocata sul capitello mariano posto al confine tra Monteortone e Monterosso. Infine bisogna ricordare anche i suoi meriti di assessore comunale aponense prima dello scoppio della grande guerra: al suo interessamento si deve la realizzazione del primo impianto di illuminazione pubblica di Monteortone. L’appuntamento di giovedì 20 marzo sarà aperto dai brani musicali di Kabalewskji, Neldon, Monteverdi e Dyens eseguiti da alcuni studenti della scuola media Vittorino da Feltre di Abano.