A Monselice l'Etno film fest narra uomini e i loro mondi
All'Etno film fest dal 20 al 28 giugno a Monselice sono dieci i documentari in concorso selezionati tra gli oltre 200 presentati. Gli autori sono tutti italiani per dare un’opportunità in più al genere che in Italia trova sempre poco spazio di espressione.
Sono dieci i documentari di autori italiani in concorso dal 20 al 28 giugno a Monselice per l’ottava edizione dell’Etnofilm fest, la mostra del cinema documentario etnografico promossa e realizzata dal Centro studi sull’etnodramma che quest’anno festeggia i vent’anni dalla fondazione.
«Il centro ha mosso i primi passi in America Latina e in Asia dove conducevo i miei studi – racconta il direttore Fabio Gemo, antropologo visuale e performativo e documentarista – poi si è spostato a Monselice, mia città natale, dove è cresciuto notevolmente: oggi l’archivio comprende oltre mille titoli che affrontano i temi più diversi e che vorremmo raccogliere in una mediateca a disposizione di tutti».
All'interno del concorso, le tematiche affrontate dalle produzioni (in proiezione il 26, 27 e 28 giugno) sono quasi tutte internazionali: «L’immigrazione, essendo di forte attualità – spiega Gemo – ritorna in molti lavori, ma abbiamo cercato di dare spazio anche ad altri temi. Gli autori però sono tutti italiani perché il festival vuole dare un’opportunità in più al genere nel nostro paese che, fino a poco tempo fa, non dava spazio alla disciplina. Infatti, esiste “molto fai da te” ed è per questo che, proprio a Monselice a settembre, nascerà la prima scuola italiana di documentaristica italiana con docenti di alto livello. Un nome su tutti: Luigi Di Gianni». Le produzioni in concorso parlano di feste patronali (Altamente), passione sportiva (Ce chiamano Romani), di vita quotidiana in Africa (Un giorno a Wamba), immigrazione (Leviteaccanto), ricerca antropologica a Sud di Verona (Outsiders. Storie dal fiume) e nella val di Cembra in Trentino (Contadini di montagna), riscatto umano e sociale in Bosnia (Il mondo di Nermina), cooperazione agricola femminile in Tunisia e Marocco (Eco de femmes), tradizione orale toscana (L’equilibrio del matto) e vita “ferma all’ancora” (Rada).
Il bando 2015 ha ottenuto successo con oltre 200 film provenienti da tutta Italia e selezionati dalla giuria locale formata dal regista Rodolfo Bisatti, dai giornalisti Caterina Cisotto e Alessandro Zangrando, dagli antropologi visuali Antonio Marazzi ed Enrico Masi. Il festival, che è anche itinerante per le strade e i luoghi storici di Monselice (dal castello a villa Duodo, da piazza Mazzini alle vie del centro), propone accanto alle proiezioni un fitto calendario di eventi, spettacoli e incontri, a cominciare dal concerto d’apertura di sabato 20 giugno con Opera Kantika (Mauro Tiberi e Ivan Macera) che presenta Agharti. Il canto delle origini del mondo. Programma completo: www.etnodramma.it