Montagnana e il Sacchieri in festa, Pavoni è santo
Dal 15 al 17 ottobre saranno ben 200 i pellegrini che da Montagnana scenderanno a Roma per la canonizzazione. I tre giorni di pellegrinaggio saranno un modo per ripercorrere le tappe fondamentali della vita di Lodovico Pavoni, fondatore della congregazione che dal 2000 gestisce l’istituto di Montagnana, attorno al quale ruotano mille prezione attività
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Tre giorni di fede e festeggiamenti per alunni, insegnanti e amici dell’istituto Sacchieri di Montagnana
Da sabato 15 a lunedì 17 ottobre i pellegrini saranno a Roma per partecipare alla canonizzazione del beato Lodovico Pavoni, il fondatore della congregazione religiosa che dal 2000 gestisce l’istituto.
Sono circa duecento le persone che hanno aderito a una proposta tesa a riscoprire i princìpi del futuro santo e a ripercorrere le tappe più significative della sua vita.
Il programma prevede infatti una prima celebrazione, sabato 15, presso il santuario del Divino Amore e a seguire il musical Abbi cura di te, incentrato sulla figura di Pavoni.
La giornata di domenica 16, invece, sarà interamente dedicata alla cerimonia di canonizzazione, celebrata da papa Francesco in piazza San Pietro.
«Il pellegrinaggio – spiega il direttore dell’istituto padre Franco Salomoni – si concluderà lunedì 17 con una messa di ringraziamento all’interno della basilica, ultima tappa di un percorso di sensibilizzazione che ha avuto come protagonisti gli alunni, impegnati, già da qualche settimana, in momenti di preghiera e di riflessione sul significato della santità».
A essere coinvolti nei festeggiamenti, tuttavia, non saranno soltanto i pellegrini, ma tutti i parrocchiani di Montagnana: padre Salomoni ha infatti proposto al vescovo una messa dedicata a Pavoni per offrire alla comunità l’occasione di approfondire i valori e l’operato di un sacerdote votato all’educazione umana e religiosa dei ragazzi.
È proprio questo lo spirito che anima le attività dell’istituto Sacchieri, a partire dal centro di formazione professionale, dedicato al nuovo santo, a cui sono iscritti circa 300 ragazzi, divisi nei vari settori: da quello del benessere, con i corsi per parrucchiere ed estetiste, a quello meccanico-elettrico, passando attraverso il ramo vitivinicolo e il ramo commerciale.
Alla scuola professionale si affianca, poi, la comunità alloggio, una struttura residenziale dedicata all’accoglienza di minori che vivono difficoltà familiari o personali.
Nei mesi estivi, invece, è il centro di aggregazione giovanile ad attirare bambini e ragazzi, proponendo loro giochi e laboratori all’insegna della creatività.
Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani diversamente abili, a cui sono dedicate le iniziative della cooperativa sociale Crescere insieme, fondata nel 1999 da un pavoniano e da alcuni volontari laici, con l’intento di favorire l’inserimento dei ragazzi disabili all’interno della società.
Mettere fine all’isolamento dei più svantaggiati e offrire strumenti di formazione è l’obiettivo anche di un’altra associazione che opera a stretto contatto con i padri pavoniani di Montagnana: il Gruppo Missioni Africa, in prima linea nel sostegno dei villaggi dell’Etiopia e dell’Eritrea, in un’ottica di valorizzazione delle risorse locali.
«Il filo rosso che unisce tutte queste attività apparentemente molto diverse – spiega padre Salomoni – è l’impegno educativo. L’emergenza di oggi è legata al fatto che nei vari ambienti frequentati dai ragazzi (scuola, famiglia, amici, istituzioni) non si affermano più gli stessi valori. La sfida a cui siamo chiamati noi pavoniani è rendere questi ragazzi “cari alla religione e allo stato” attraverso un progetto educativo basato sull’amorevolezza e capace di mettere al centro la singola persona, come affermava il nostro padre fondatore».
Il messaggio di Lodovico Pavoni, quindi, offre un importante spunto per risolvere la crisi educativa del nostro tempo, attraverso un percorso di crescita umana e spirituale dei ragazzi. «Come educatori, siamo chiamati a vestire i panni del seminatore, capace di spargere i semi con generosità, nella speranza che il suo impegno dia buoni frutti».