L'"oro" di Padova. Ecco la mappa delle organizzazioni che lottano ogni giorno contro la povertà
Il progetto "Cantieri di carità e giustizia" avanza. Questa sera alla via crucis cittadina, verrà distribuito il Quaderno 2 legato all'iniziativa del vescovo in cui la fondazione Zancan ha mappato "la città che fa il bene". Sono 75 le organizzazioni che a Padova operano quotidianamente per il contrasto alle povertà. Sette su dieci sono legate alla realtà ecclesiale, a livello parrocchiale, diocesano o a un istituto religioso.
«Aiutare i poveri non può essere diritto esclusivo di qualcuno e nessuno può dire che sia spazio di altri».
Con queste parole suor Francesca Fiorese, responsabile dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro ha introdotto ai microfoni di BluRadioVeneto la presentazione del Quaderno numero 2 del progetto “Cantieri di carità e giustizia” distribuito nel corso della via crucis cittadina di venerdì 31.
Il sottotitolo, “Capacità e talenti a servizio della povertà”, evidenzia le risorse che è necessario conoscere e condividere: lo fa in particolare con una mappa della città di Padova, dove se ne coglie la distribuzione e la capillare presenza nei quartieri.
«Il progetto dei “Cantieri” – scrive il vescovo Claudio nella presentazione – è nato perché nei mesi scorsi la vita della nostra città è stata caratterizzata da molte voci urlate riguardo ad alcuni temi, e queste urla hanno rischiato più volte di oscurare i sussurri di chi viveva in una situazione di povertà e debolezza. Quello che emerge è un quadro che non può non avere un forte impatto politico, e che, anzi, dovrebbe proprio trasformarsi in un richiamo alla città, affinché con consapevolezza e nel suo insieme sappia farsi carico di chi è più fragile, offrendo opportunità e occasioni di riscatto».
La mappa consente di evidenziare i vuoti da colmare e le collaborazioni da migliorare, per non sprecare le possibilità a disposizione. È strumento a disposizione di tutti per riflettere, capire, orientarsi, intuire, investire nei “Cantieri di carità e giustizia”. È utile e necessaria per verificare i frutti sociali conseguiti, per valutare risultati e benefici a vantaggio dei più deboli. È soprattutto strumento per organizzarli e promuovere beni comuni, «con i poveri», e farne il punto di maggiore sfida per lottare veramente contro la povertà.
A questa prima mappatura hanno partecipato 75 realtà che operano nella città di Padova. Sono organizzazioni che si affiancano all’attività istituzionale del comune di Padova a contrasto della povertà. In quasi sei casi su dieci gravitano attorno alla parrocchia, al vicariato e alla diocesi (per esempio Caritas, Conferenza San Vincenzo de’ Paoli, e altre). Il 12 per cento sono organizzazioni che fanno capo a istituti religiosi e ad associazioni da loro ispirate. Al mondo religioso si riferiscono quindi il 70 per cento delle organizzazioni censite.
Il 22 per cento sono associazioni, il resto sono cooperative, fondazioni, sindacati. Quasi la metà (46 per cento) operano a Padova da meno di 20 anni; circa un terzo sono organizzazioni “mature” che agiscono in città da 21 a 50 anni. Una su cinque opera a Padova da più di 50 anni (tra queste le Cucine economiche popolari, la Mensa dei poveri dei frati Cappuccini oltre all’opera Pane dei poveri della basilica del Santo).
Nella mappatura un aspetto interessante è la localizzazione delle organizzazioni: prevalentemente si distribuiscono nella zona centrale della città, nei quartieri a nord e in quelli del sud, meno a ovest e a est. Ma spesso l’attività viene realizzata anche al di fuori della sede dell’ente, coprendo quindi un’area territoriale più o meno estesa.