I giovani e il sinodo. Alla Guizza parte l'adorazione serale
Parte giovedì 9 novembre il primo appuntamento di adorazione serale, che avrà cadenza mensile, organizzato dagli educatori dell'unità pastorale della Guizza aperto a tutti i giovani. Un appuntamento che racchiude in sé diverse aspettative: ricavarsi un tempo per se stessi, accogliere altri giovani, riflettere sul futuro della chiesa e l'importanza dei gruppi sinodali.
Può una adorazione serale aiutare i giovani a ritrovare un tempo gratuito di preghiera solo per loro? Può un appuntamento mensile essere occasione di incontro e di riflessione sulla propria fede? Può dare una nuova spinta al ruolo di educatori? È la sfida che i giovani dell'unità pastorale della Guizza hanno lanciato a tutti i loro coetanei: una sfida che coinvolge, in primis, una ventina di educatori delle tre parrocchie, Santi angeli custodi, Santa Teresa di Gesù bambino e Santa Maria Assunta al Bassanello. Ma che vuole anche essere un'occasione per accogliere altri ragazzi.
«La proposta nasce – racconta don Vittorio Pistore, il vicario parrocchiale – da un ritiro fatto in settembre con gli animatori. Avevano necessità di trovare un tempo per loro, gratuito, di preghiera. Di solito sono sempre in servizio: vengono chiamati per “fare” qualcosa, anche durante la messa. Avevano bisogno di un momento solo per loro, nel quale non “fare nulla”, che si integrasse con i quattro appuntamenti formativi che ci sono durante l'anno, ogni tre mesi, e che seguono la traccia di don Giuseppe Sovernigo Con Pietro a seguito di Gesù». I ragazzi hanno sperimentato l'adorazione notturna già in marzo, un venerdì sera, quando hanno fatto l'esperienza della fraternità in parrocchia. Si sono dati il cambio durante la notte, hanno potuto avere dei momenti per pensare e stare con Gesù in serenità. Ma quella esperienza isolata non era sufficiente.
Il primo incontro di adorazione è in programma per giovedì 9 novembre dalle 21 alle 22 nella cappella della parrocchia dei santi Angeli custodi. Poi la cadenza sarà mensile, con il secondo incontro a inizio dicembre, sempre di giovedì, fino a maggio. L'idea è che la serata venga organizzata dai ragazzi stessi, guidati da don Vittorio, in modo che sia un incontro per loro e da loro pensato. Inoltre questo li responsabilizza e li fa crescere ulteriormente. «Dall'uscita di settembre – racconta Giulia Barzon, animatrice che fa parte anche di uno dei gruppi sinodali nati nell'unità pastorale – erano emerse alcune perplessità e domande sul nostro rapporto con la fede, sul modo di pregare, al di là del partecipare alla celebrazione della messa. Abbiamo sentito una viva esigenza di avere un momento solo per noi di adorazione per riscoprire un livello più intimo e personale di dialogo con il Signore. È un esperimento, anche la conduzione della serata è una novità perché siamo noi ragazzi a dare l'impronta. È un esperimento anche verso noi stessi, sul nostro modo di approcciarci alla fede e speriamo poi ci dia una nuova spinta anche al nostro essere educatori».
Sull'incontro i giovani nutrono molte speranze: non solo infatti c'è la voglia di dedicarsi un tempo di silenzio, preghiera, raccoglimento. Ma c'è anche un'aspettativa più ampia: «Abbiamo avuto alcune difficoltà – spiega Nicolò Scarparo, moderatore di un gruppo sinodale – a lanciare il sinodo nelle nostre parrocchie. Non c'era molta convinzione, c'era diffidenza. Sono nati, a fatica, due gruppi e poi altri due. Ora riusciamo a coprire un po' tutte le fasce d'età. Ho notato che la difficoltà era solo iniziale perché poi incontrandoci, vedendo che insieme stiamo bene abbiamo acquisito coraggio. È nata così anche la proposta dell'adorazione, aperta a tutti e che è una doppia occasione: per noi educatori o giovani dei gruppi sinodali un momento per riflettere su cosa vogliamo fare per il futuro della Chiesa e sull'importanza del sinodo e della nostra partecipazione. È anche un'opportunità per incoraggiare chi non ha ancora aderito, dare loro la possibilità di essere informati, ascoltare e capirne il valore». «Parlando con i miei coetanei – conclude Marta Scarparo, sorella di Nicolò e referente di un gruppo sinodale – mi sono resa conto che quello che manca nelle proposte per le parrocchie sono proprio questi momenti. È difficile ricavarsi durante la giornata uno spazio per la preghiera, ma abbiamo bisogno di ritrovarci con noi stessi, pensare e stare un po' con Gesù».