Giovedì 18 maggio i sacerdoti padovani tra i migranti di Cona
Si tratta di un appuntamento di formazione per il clero della diocesi di Padova. Un modo per guardare in faccia un fenomeno che riguarda tutto il territorio, parrocchia comprese, e per portare un messaggio di vicinanza ai giovani richiedenti protezione internazionale e alle comunità della zona. Sono aperte anche le iscrizioni per il ritiro spirituale in Marocco di ottobre, con un'ampia parentesi di meditazione nel Sahara.
La loro presenza desterà sorpresa. I 1.300 migranti della ex base militare di Cona noteranno di certo il folto gruppo di preti padovani che giovedì 18 maggio varcherà il cancello del grande hub. Sarà una giornata di formazione senza precedenti per il clero padovano.
Ma l’Istituto San Luca, che l’ha voluta e organizzata, ha almeno due obiettivi chiari per questa esperienza. Anzitutto, mettersi faccia a faccia con un fenomeno che ci riguarda da anni e di fronte al quale nessuno può chiamarsi fuori. In secondo luogo, portare un messaggio di vicinanza e compartecipazione attiva tanto ai giovani che hanno attraversato il Mediterraneo in condizioni disperate alla ricerca di un futuro migliore, quanto alle parrocchie della zona che stanno facendo una grande operazione di accoglienza (altri 800 migranti si trovano nel vicino campo di Bagnoli).
La giornata si aprirà alle 9.30 con un momento di preghiera condiviso tra sacerdoti e richiedenti asilo. Il vicario generale don Giuliano Zatti e il direttore di Caritas Padova introdurranno poi la relazione di Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas italiana, e la testimonianza di padre Lorenzo Snider, missionario della Sma e padre spirituale dei giovani della ex base. Dopo il dibattito, sacerdoti e migranti pranzeranno insieme.È ancora possibile partecipare alla proposta scrivendo a istitutosanluca@diocesipadova.it entro sabato 13 maggio.Ma in autunno, tra il 21 e il 28 ottobre, ci sarà un secondo appuntamento per la formazione dei preti dalla grande carica innovativa: il viaggio in Marocco, un’esperienza di turismo impegnato, ma anzitutto un vero e proprio ritiro spirituale. Tra i momenti più attesi, la visita al monastero di Notre Dame e l’incontro con il monaco trappista scampato alla strage di Tibhirine e l’ampio spazio di meditazione nel deserto del Sahara nell’oasi di Merzouga.
(Nella foto, i sacerdoti padovani in Germania durante il viaggio sui luoghi di Lutero a metà aprile. Foto di gruppo nella chiesa di Wittemberg, quella del 95 tesi sotto la pala di Lucas Cranach)