Da "sottochiesa" a centro parrocchiale anche grazie a Noi associazione
Una bella squadra di volontari a servizio della sua comunità tiene aperto e gestisce il centro parrocchiale di Stra. L'appartenenza dei circolo Fossolovara a Noi associazione di Padova è garanzia di qualità e attenzione pastorale.
Fino a pochi anni fa, il centro parrocchiale di Stra veniva chiamato “sottochiesa”, proprio in virtù del fatto che si trova fisicamente sotto navate e presbiterio. «Il nostro parroco, don Giovanni Toniolo – spiega Nives Mazzaro del circolo Noi di Stra – ha fortemente insistito perché il termine venisse cambiato dal momento che, come ha sempre affermato, ne svilisce il valore».
Al di là dei nomi, comunque, è bello pensare alla stretta vicinanza – anche spaziale – tra il luogo in cui la comunità celebra la liturgia e il luogo in cui si ritrova. Ed è questa, in fondo, una chiave di lettura per scoprire il valore di questo polo aggregativo che porta il nome di “Fossolovara”, antico toponimo di Stra in uso fino ai primissimi decenni del Novecento. Il circolo Noi “Fossolovara” è composto da una sala bar, da un salone polivalente, da aule per vari incontri e per la catechesi e da uno spazio verde all’aperto, dietro la chiesa, dotato anche di una piastra per giocare a calcetto e di un campetto da beach volley.
«Abbiamo scelto di diventare circolo Noi nel 2003 – continua Nives Mazzaro – anche per l’esigenza di dare un volto nuovo al nostro centro parrocchiale, di uscire dall’anonimato e di porci in modo diverso all’interno della comunità parrocchiale. Riconoscerci come circolo ci permetteva di agire in modo incisivo e chiaro da un punto di vista civile e legale, mettendoci pienamente in regola».
Gli obiettivi che guidano l’azione dei tanti volontari sono gli stessi di 13 anni fa: «Volevamo e vogliamo ancora condividere insieme scelte, decisioni e progetti: non io, non tu, ma “Noi”; proprio come il nome dell’associazione di ispirazione evangelica a cui abbiamo scelto di affiliarci». Il bar è aperto tutte le domeniche mattina, nelle festività e durante le manifestazioni e, da qualche mese, grazie al contributo dei volontari più giovani, anche il venerdì sera. Da poco c’è anche un biliardo con cui giocare, dono di una famiglia del paese. Tante le attività che si susseguono nel corso dell’anno associativo: corsi di scacchi, ginnastica, formazione culinaria e Tai-Chi, ma anche “training per la memoria” con i più anziani. All’attivo anche visite guidate all’Orto botanico e, tra l’avvento e il Natale, il tradizionale canto della Chiarastella e la rassegna di presepi “Alla grotta di Betlemme”.
L’anno sociale si apre con la data del 6 gennaio, nella quale da qualche anno, oltre alla festa della “vecia”, si svolge lo spettacolo teatrale organizzato con i ragazzi della comunità. Il circolo vive anche della collaborazione intensa tra persone di età e di estrazioni diverse e della sinergia con le locali Caritas e Azione cattolica: «”A tavola senza confini” è il nome dell’iniziativa che ha visto molte persone della nostra comunità condividere cibo, musica e giochi con un gruppo di profughi alloggiato in un albergo del territorio. “Solidarietà con gusto” è invece il nome del momento conviviale organizzato ogni anno a febbraio per raccogliere fondi per situazioni di povertà a noi vicine». Ricco e ambizioso anche il progetto annuale del grest, del quale le due settimane di giochi con i ragazzi non sono che la punta dell’iceberg: «Anno dopo anno il gruppo di animatori cresce sempre di più, grazie ai nuovi innesti coinvolti per “crescere” insieme ai loro coetanei». Una vera e propria macchina arrivata quest’anno a 150 ragazzi, 30 animatori e altri 25 volontari tra segreteria, bar, direzione e coordinamento. A novembre il circolo vedrà il rinnovo del direttivo: «Siamo una bella squadra – conclude Nives Mazzaro – diversa per età e genere, ognuno con le sue doti. Auspichiamo che anche il momento del rinnovo possa godere di una partecipazione numerosa, propositiva e responsabile».