Comincia domenica l'adorazione perpetua a Santa Lucia
Sono oltre un centinaio le adesioni all'adorazione perpetua nella chiesa del Corpus Domini in città. Maria Letizia Frigo, presidente dell'Opera diocesana adorazione perpetua, incoraggia a "farsi avanti" rispondendo con la fede all'invito del vescovo Claudio.
È già passato un mese dalla pubblicazione della lettera con la quale il vescovo Claudio invita tutti i fedeli delle comunità di Padova a partecipare all’adorazione perpetua presso la chiesa del Corpus Domini in via Santa Lucia. Si tratta di una iniziativa pastorale che fa appello alla nostra fede e al nostro amore per Gesù perennemente presente in mezzo a noi nel sacramento dell’eucaristia.
Al suo amore senza limiti conviene una risposta generosa e coraggiosa. In effetti ci vuole coraggio per pensare di vegliare con lui non solo alcune ore del giorno – in alcune parrocchie lo si fa già – ma tutte le 24 ore del giorno e della notte. Giustamente il nostro vescovo ha fatto appello a tutta la città sia perché è necessario il contributo di molti sia perché questa esperienza diventi una benedizione e una testimonianza per tutti gli abitanti.
Il cammino è già iniziato e promette bene. L’organizzazione prevede che ci siano almeno due adoratori presenti a ogni ora per cui bisognerà arrivare a coinvolgere circa 300 persone: al momento attuale ci sono state circa centoventi adesioni con le quali assicuriamo l’adorazione nelle ore diurne tutti i giorni della settimana e nelle notti del giovedì e del venerdì. È evidente che la parte più difficile è costituita dalle ore notturne, ma ci incoraggia poter iniziare con la possibilità di vegliare in adorazione due notti alla settimana e speriamo di estendere a una terza notte non appena sarà trascorso il periodo estivo.
Il compito di proporre le adesioni all’adorazione perpetua è impegnativo perché il nostro ritmo di vita sembra non lasciare più spazio alla preghiera, tuttavia il Signore ci incoraggia precedendoci e preparando lui stesso i cuori, come ho potuto constatare spesso in questo tempo.
Tra tutti ricordo ad esempio quando ho proposto l’impegno dell’adorazione a un uomo di mezza età in pensione e questo non solo ha accettato ma ha addirittura scelto di vegliare la notte; quando poi gli ho chiesto quale ora preferisse mi ha stupita rispondendo semplicemente che avrebbe voluto stare la notte intera con Gesù, come faceva in passato nei periodi in cui gli capitava di assistere la mamma ammalata. Anche chi lavora può trovare il tempo per l’adorazione eucaristica: alcune persone si rendono disponibili prima di iniziare il lavoro; altre approfittano della pausa pranzo, altre ancora si fermano davanti a Gesù dopo il lavoro, prima di rientrare in casa. Addirittura un pizzaiolo mi ha chiesto di fissare la sua ora all’una di notte.
Tra coloro che hanno finora aderito sono rappresentate tutte le età: il decano dei nostri adoratori è un anziano sacerdote con la veneranda età di 92 anni; molti sono i pensionati e gli adulti, ma ci sono anche giovani e pure una bambina di 10 anni che viene con la mamma. Abbiamo a cuore la qualità spirituale dell’adorazione perpetua: siamo favoriti dal fatto che molti adoratori partecipano alla messa anche nei giorni feriali e fanno un cammino di direzione spirituale.
La metà degli attuali iscritti si dedica all’adorazione eucaristica già da qualche anno e questa preghiera è già scuola di preghiera e di autentica vita cristiana. Abbiamo comunque in programma degli incontri formativi destinati a suscitare nuove adesioni e a consolidare quelle esistenti. Qualcuno che è impegnato nel sociale obietta che il messaggio evangelico è un invito alla carità più che alla preghiera: a parte l’esempio di Gesù che, anche nel bel mezzo del suo ministero pubblico, ha pregato di giorno e di notte, anche la nostra semplice esperienza ci insegna che l’adorazione eucaristica non è una fuga dalla carità ma, al contrario, è l’occasione per attingere da Cristo un amore sempre più autentico verso il prossimo.
Con l’adorazione eucaristica perpetua noi desideriamo offrire un bel dono al Signore ma siamo ben convinti che ancora più grande è il dono che lui desidera fare a ciascuno di noi e all’intera città di Padova. Per questo, pur avendo cura di non trascurare nulla nell’impegno organizzativo, confidiamo soprattutto nella preghiera, chiedendo che sia lui a motivare e riunire le persone necessarie a realizzare questa iniziativa pastorale.
L’impresa è ardua ma non impossibile perché, come ci ha scritto il vescovo Claudio, «tutto è possibile a chi crede e a chi ama». Ho letto molto volentieri nell’ultimo numero della Difesa la testimonianza di alcuni parroci che hanno preso a cuore la lettera del vescovo, accogliendola con spirito di fede come un invito provvidenziale rivolto a loro e alle loro comunità da parte del Signore. È bello che abbiano risposto coinvolgendo il consiglio pastorale, le persone consacrate e i giovani per vivere insieme un tempo prezioso di preghiera e un’occasione di comunione fraterna nella fede. Mi consola che abbiano compreso che non c’è opposizione tra momenti di adorazione eucaristica parrocchiale e l’adorazione perpetua nella chiesa del Corpus Domini: infatti è unico il Signore Gesù che desideriamo amare, e quell’adorazione che ci proponiamo di realizzare in molti perché sia perpetua, sarà a un tempo una benedizione per l’intera città e un esempio benefico per le singole parrocchie.
Maria Letizia Frigo