L'adorazione perpetua nella chiesa del Corpus Domini «Un segno di fede per la nostra città»

Il vescovo Claudio ha invitato le 68 parrocchie della città a partecipare all’adorazione perpetua nella chiesa del Corpus Domini, in via Santa Lucia. Si comincia domenica 18 giugno, solennità del Corpus Domini, dopo la tradizionale processione. Già sono arrivate le prime adesioni. Le voci di don Marco Galletti, delegato diocesano per la pastorale cittadina, e di tre parroci che con le loro comunità hanno già detto il loro "sì" all'iniziativa.

L'adorazione perpetua nella chiesa del Corpus Domini  «Un segno di fede per la nostra città»

«Un segno della fede per la nostra città». Questo il desiderio del vescovo Claudio per la riapertura della chiesa del Corpus Domini, conosciuta dai padovani come di Santa Lucia, e l’adorazione perpetua.

Un desiderio che risponde alla domanda: cosa possiamo dare noi cristiani a questa città? Già molto stiamo facendo con opere importanti di carità e servizi che rispondono alle necessità delle famiglie, degli anziani, dei più emarginati. Ma è solo questo? Un segno di presenza silenziosa e orante, un segno che dica la forza più grande che noi cristiani conosciamo: la preghiera! Questo vorrà essere la chiesa di Santa Lucia con la sua adorazione, che mai è cessata, seppur la chiesa fosse chiusa, trovando spazio in un salone adiacente.

Nella solennità dell’Ascensione, domenica scorsa, abbiamo sentito la promessa di Gesù ai discepoli: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Molte persone potranno trovare questa Sua presenza in una chiesa restaurata e rinnovata.Il vescovo ha indirizzato particolarmente alle 68 parrocchie della città l’invito a partecipare e vivere questa proposta. Già alcune comunità cristiane hanno risposto a questo appello e altre possono aderire attraverso il sito www.adorazioneperpetuapd.it  o chiamando il numero 393-2525853 oppure inviando una mail a pd.adorazioneperpetua@gmail.com 
Accanto a queste ci sono già molte persone che da sempre sostengono e vivono questa preghiera tanto preziosa quanto silenziosa.L’augurio? La chiesa di Santa Lucia possa tornare a essere un’oasi di pace e di incontro intimo per tutti i cuori in cerca di Verità; e possa essere luogo di preghiera per questa nostra città, per le sue controverse sfide e per quel mezzo milione di persone che ogni giorno gravitano in essa.don Marco Gallettidelegato diocesano per la pastorale cittadina

La comunità di Sacro Cuore

Il vescovo ha manifestato il desiderio che in città ci sia una chiesa con le porte sempre aperte perché, chiunque lo voglia, possa entrare e incontrare personalmente Gesù. In questo desiderio ci sembrava di sentire la voce di papa Giovanni Paolo II quando, nella sua prima omelia, ci esortava ad aprire, anzi a spalancare le porte a Cristo e a permettere a Gesù di raggiungere l’uomo di oggi.

In questi termini abbiamo condiviso la bella notizia arrivata per lettera. Sì noi, sacerdoti, diaconi, chierico e suore delle Figlie del Divino Zelo, presenti nella comunità parrocchiale di Sacro Cuore, che durante la settimana già condividiamo molti momenti di preghiera compresa l’adorazione eucaristica del giovedì dalle 8.30 alle 22.

Ci siamo personalmente sentiti interpellati a sostare ulteriormente davanti a Gesù:

«Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’» (Mc 6,31); ci siamo sentiti interpellati a vegliare con Lui: «Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate”» (Mt.26,40).Veglieremo insieme un’ora nella notte. Sì, insieme perché stiamo sperimentando la forza della preghiera condivisa e portiamo nel cuore il desiderio che molti, in comunità, accolgano la proposta di “sostare insieme” davanti a Gesù per lodarlo, sostenere le famiglie nel loro percorso di conformazione a Cristo, chiedere a Gesù il dono di apostoli santi nella sua chiesa e permettere a Cristo di essere il cuore della nostra chiesa.don Daniele Marangon e suor AntoniaSacro Cuore

L'unità pastorale della Cattedrale

Come sacerdoti dell’unità pastorale della Cattedrale, nel territorio della quale è collocata fisicamente la chiesa di Santa Lucia, stiamo pensando a una proposta che dica con forza

la centralità dell’adorazione eucaristica e di questa chiesa nelle nostre proposte di spiritualità.

Vorremmo impegnare le nostre sei comunità in un’ora di adorazione settimanale, proponendoci come sacerdoti dell’up di presiedere la successiva celebrazione eucaristica, che diventerebbe l’unica celebrata in quella sera nel territorio dell’up. Una messa dell’up che aiuti anche le nostre comunità parrocchiali a ri-centrarsi attorno all’eucaristia.don Umberto Sordoup della Cattedrale

Sant'Agostino di Albignasego

«Essere o dover essere»: comincia così la canzone vincitrice di Sanremo e forse nella spensieratezza del giovane Gabbani c’è la consapevolezza di una vita che sta correndo sui binari del fare e di un tempo in cui ci sentiamo un po’ prigionieri.

La lettera del vescovo Claudio alle comunità cristiane della città di Padova, forse all’inizio poteva sembrare un azzardo, eppure centrava il problema: più il tempo è pieno, più c’è bisogno di riconsegnare nella libertà il tempo a Dio per gustarlo in pienezza. E così è nata la proposta al consiglio pastorale di vivere l’occasione che ci veniva data: il tempo dell’adorazione eucaristica.

La nostra comunità di Sant’Agostino di Albignasego, in comunione con tante altre nella diocesi, vive il tempo dell’adorazione in tanti luoghi anche quotidiani. Come parroco, ho proposto questa esperienza innanzitutto ai giovani, che nella notte trovano spazi di ritrovo. Il consiglio pastorale ha ritenuto bello e opportuno vivere settimanalmente questo impegno: al martedì sera, dalle 20 alle 21, cominciando dal 20 giugno. Ci vogliamo provare perché l’eucaristia sia sempre il centro della vita.don Stefano MargolaSant’Agostino di Albignasego

Come aderire all'adorazione perpetua

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