Pm10, Padova ancora una volta fuorilegge
Sono oltre una ventina i superamenti di limite del pm10 giornalieri che si sono verificati a Padova da inizio 2016. L'ultimo è stato mercoledì 28 dicembre con 103 microgrammi che impone al commissario prefettizio il blocco di circolazione per i veicoli Euro3 diesel.
«Con i 103 microgrammi di Pm10 raggiunti anche mercoledì 28 dicembre è inevitabile che il commissario prefettizio del comune di Padova Penta firmi il blocco degli Euro3 diesel» dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova. Lo impone la condizione di “criticità 2” che, secondo la recente delibera della giunta regionale “Linee guida per il miglioramento della qualità dell’aria”, si verifica nel caso del superamento per tre giorni consecutivi di 100 mg/m3, e prevede che il comune blocchi tutti i veicoli fino agli Euro3 diesel compresi. E se non bastasse si è verificata anche la condizione di “criticità 1” vale a dire 7 giorni consecutivi, verificatisi dal 22 al 28 dicembre, sopra i 50 microgrammi, che comporta l’adozione dei provvedimenti citati.
Oltretutto dal primo al 28 dicembre si sono verificati ben 21 superamenti del limite di legge giornaliero e dall’inizio dell’anno le polveri sottili sono arrivate a totalizzare ben 65 superamenti del limite. «Diamo atto a Penta di un correttezza amministrativa purtroppo raramente vista in questa città, e ci auguriamo – continua Passi – che faccia rispettare scrupolosamente il divieto, diversamente dai diversi sindaci di destra o di sinistra, che solo formalmente hanno deliberato le limitazioni del traffico, permettendo che fossero costantemente buggerate».
«Ma al di là dell’ordinanza che firmerà il commissario prefettizio – sostiene Andrea Ragona, presidente di Legambiente Padova – quest’atto avrà ripercussioni politiche di lunga durata. Bene fa il commissario, a cui diamo atto di agire tempestivamente, ma le colpe delle politica padovana (a cui Penta è estraneo) sono gravi e decennali. Non è possibile infatti che a tutt’oggi, dopo 16 anni di smog fuorilegge, non esistano piani di riduzione dell’inquinamento e del traffico, se non basati su misure emergenziali e salottiere, che non hanno mai risolto il problema. Servono, oltre alle doverose misure temporanee, veri piani strutturali».
Una situazione questa sulla quale i futuri candidati sindaci si devono impegnare pubblicamente. Per essere credibili dovranno mettere bene in chiaro quali sono i loro programmi antismog. «Legambiente ha messo in campo – continua Ragona – un combinato di proposte: creare un sistema di controllo del traffico con il road pricing, provvedere al rilancio del trasporto pubblico locale finalizzando 6 dei 12 milioni di euro provenienti dalle multe degli autovelox in tangenziale al potenziamento del servizio. Inoltre dopo le ultime fusioni, il gettito dei parcheggi non va più a finanziare il Tpl, cosa che va subito ripristinata, come prima urgente misura. Infine da tempo proponiamo la diffusione di aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri portando il limite di velocità per le auto a 30 km l’ora. In parallelo andrebbe creato un portale per il car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto) e potenziati gli attuali servizi di carsharing e bikesharig.