“Bicicliamo l’Arcella”, una pedalata contro il nuovo cemento
Un giro in bicicletta pomeridiano organizzato dal comitato "Rete Arcella viva" per ribadire il "no" a parcheggi e supermercati che porteranno inquinamento in un quartiere che ha bisogno di verde e di piste ciclabili
E’ indispensabile costruire nuovi edifici e nuovi spazi grigi quando si potrebbe rivalorizzare impianti in disuso e favorire aree verdi? E’ la domanda che ha spinto alcuni residenti del quartiere a nord di Padova a organizzare, sabato 14 maggio, la seconda “biciclettata” per ribadire il loro dissenso alle politiche legate al cemento e per supportare, al contrario, buone pratiche in linea con una visione più ecologica. Promosso dal comitato “Rete Arcella viva”, il tour “Bicicliamo l’Arcella”, partendo dal cavalcavia Borgomagno, ha fatto diverse tappe nel quartiere soffermandosi nelle zone sulle quali sorgeranno nuove costruzioni: nei pressi della rotonda tra via Viotti e via Plebiscito, per esempio, è previsto un supermercato di piccole dimensioni, ma avvertito dai partecipanti all'iniziativa superfluo e in contrasto con il recupero e il rilancio del piccolo commercio dei negozietti del quartiere.
Il gruppo, poi, si è spostato all'ingresso del complesso sportivo del Plebiscito dove, annunciato recentemente dal sindaco di Padova, Massimo Bitonci, verrà costruito un nuovo parcheggio scambiatore da mille posti con un potenziamento della linea del bus 15. Un progetto, dicono quelli di Rete Arcella viva, voluto per giustificare il trasloco del Calcio Padova dallo stadio Euganeo, che porterà nuovo traffico e che non tiene conto di un’area, ben più grande, già adibita a parcheggio e non utilizzata. La pedalata si è conclusa a Pontevigodarzere, all'interno di parco Vanzan che rischia di scomparire perché minacciato dalle modifiche della viabilità.
Per contrastare lo smog, l'inquinamento e il traffico, Rete Arcella propone uno sviluppo più capillare del trasporto pubblico e più piste ciclabili tali da invogliare i cittadini a lasciare a casa le auto.
(In foto, Manuela di "Rete Arcella viva")