Vacanze. Dopo i quattordici anni per molti ragazzi arriva il primo viaggio senza mamma e papà
Arduo il compito di selezionare una destinazione per i nuclei dove sono presenti dei teen ager, i cui interessi risultano diametralmente opposti a quelli dei propri genitori.
Per lungo tempo, durante il lockdown abbiamo pensato che le vacanze quest’anno sarebbero state solamente un sogno. Invece pian piano, una volta spalancato l’uscio di casa, abbiamo riguadagnato oltre alle strade del nostro quartiere anche le autostrade, le ferrovie, le piste degli aeroporti, le spiagge e i pendii scoscesi dei nostri bei monti.
La maggior parte delle famiglie italiane, che ha scelto di “rischiare” prenotando la sospirata vacanza, ha privilegiato mete nazionali. Particolarmente gettonati il Sud e le isole per il mare e le montagne del Nord per gli appassionati delle lunghe passeggiate.
E le famiglie “adolescenti”? Ben più arduo il compito di selezionare una destinazione per i nuclei dove sono presenti dei teen ager, i cui interessi risultano diametralmente opposti a quelli dei propri genitori.
E’ probabile che questi ultimi, infatti, sognino luoghi remoti dove essere finalmente irreperibili, o come si dice offline (forse mai come quest’anno)… Un posto bello, in mezzo alla natura, tutto cielo, dune e mare. Oppure a duemila metri di altezza, sulle vette, a respirare aria fresca che sa di neve e a scrutare orizzonti lontani.
Un sogno legittimo, coccolato durante questo inverno così impegnativo e che potrà (forse) realizzarsi nel corso di una delle estati future… Di fronte a tale proposta gli adolescenti sono già pronti a “srotolare” i musi lunghi o a dire, perfino, “io preferisco restare qui a innaffiare le piante”.
Il “qui” è una opzione imprevista, ma dietro l’angolo superata la boa dei quattordici anni. Anche perché il “qui” vuole dire, in genere, aria condizionata, wifi, gatto o cane, frigorifero pieno oppure si va a mangiare da nonna.
Altro elemento fondamentale a condizionare la nostra vacanza è la presenza di wi-fi. E’ la prima cosa che chiedono: “C’è il wi-fi?”. D’altronde “restare” online è un po’ come portarsi dietro un pezzo di casa. E poi come si potrebbe rinunciare al selfie in diretta sulla spiaggia o al tik tok con gli amici della montagna?
Attenzione al cibo! Assolutamente sconsigliato impelagarsi in itinerari gastronomici di altissimo livello che comprenderebbero soltanto gli adulti (o i “boomers”, come amano chiamarci loro). Le pietanze che “sanno di casa” sono rassicuranti e non è possibile rinunciarvi proprio nel corso dello “straniamento” che produce la vacanza: ben vengano quindi cotolette panate, polpette al sugo e patatine fritte. Poi si troverà anche qualche momento “esotico” per accontentare gli adulti, ma con moderazione.
Occhio al dosaggio del mix cultura e vacanza. Potremo proporre loro qualche museo, alcuni monumenti e chiese sempre illustrate da coinvolgenti spiegazioni, ma senza esagerare. La sindrome di Stendhal nell’epoca contemporanea, in genere, non colpisce prima dei venticinque anni compiuti e, in alcuni casi, può manifestarsi anche ben oltre i trenta.
Qualche accortezza anche per il tempo libero, da condividere ma con parsimonia. Saranno importanti anche le piccole fughe in solitaria, o in coppia.
Dopo i quattordici anni, poi, per molti ragazzi arriva il primo viaggio senza mamma e papà. Si tratta di una tappa fondamentale, ma come tutte le esperienze “formative” dei figli – quelle cioè che segnano il graduale passaggio nell’età adulta – determinano nei genitori sentimenti spesso ambivalenti.
E’ il momento in cui si esce definitivamente dalla fase genitoriale “simbiotica” e si aprono i cancelli alle paure più profonde. E non c’è altra strada che quella di accoglierle e cercare di gestirle al meglio. Alle mamme, soprattutto, tremano i polsi. Ma è giusto arretrare, fare un passo indietro e lasciare liberi i ragazzi di andare alla scoperta del mondo e soprattutto di se stessi. Nel cuore conservano un patrimonio, quello impartito negli anni precedenti, che li saprà guidare.
A volte, allontanandosi, ci si avvicina e si riesce a sgombrare la strada del ritorno dalle naturali incomprensioni di questa difficile età.