Ricominciare da zero prima dei 20 anni
In “Prometto che ti darò il mondo” (Da Agostini) Giulia Lamarca parla dell'incidente che le ha precluso l'uso delle gambe. L'autobiografia sintetizza il passaggio da una vita spensierata alla consapevolezza di una disabilità permanente
Il 6 ottobre 2011 segna uno spartiacque nella vita dell’autrice: tre settimane dopo avrebbe compiuto 20 anni e un incidente in motorino le preclude l’uso delle gambe. Lo racconta con estrema lucidità Giulia Lamarca in “Prometto che ti darò il mondo”, autobiografia che sintetizza il passaggio da una vita spensierata alla consapevolezza di avere una disabilità permanente. Giulia svela cosa significa vedere le mani degli altri sulle proprie gambe e non sentirle, così come i discorsi da “addetti ai lavori” che si ritrova ad ascoltare durante il ricovero per la riabilitazione. “Per chi ha una lesione come la mia, alla vertebra t12, i racconti classici sono: quante viti hai, quante placche, chi ti ha operato, se la cicatrice è bella”. Eppure trova dentro di sé la forza per non abbattersi: “È pazzesco, ma forse è proprio quando la vita prova a immobilizzarti che tu decidi di oltrepassare i confini”, commenta. Nel suo percorso risulta cruciale l’incontro con Andrea, il tirocinante fisioterapista che oggi è suo marito. Hanno iniziato a viaggiare in giro per il mondo e non hanno ancora smesso. Oltre che a se stessa, la promessa annunciata dal titolo è rivolta anche a Sophie, la figlia che Giulia – nel frattempo psicologa, formatrice aziendale, travel blogger con 145mila follower su Instagram – ha avuto il 30 settembre dopo l’uscita del libro. (L. B)
(La recensione è tratta dal numero di novembre di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)