L’hotel… stampabile. I vantaggi della stampa 3D nel settore delle costruzioni sono molteplici
Utilizzando materiali tradizionali come cemento, ma con metodi innovativi, le stampanti 3D riescono a costruire strutture complesse in tempi ridotti e con un risparmio di costi significativo
La tecnologia della stampa 3D continua a espandersi, e uno degli esempi più affascinanti di questo sviluppo è la costruzione del primo albergo al mondo realizzato con la cosiddetta “manifattura additiva”. Questo progetto pionieristico è frutto della collaborazione tra lo studio di architettura Bjarke Ingels Group (Big) e l’azienda americana Icon, leader nella produzione di stampanti 3D. Il loro ambizioso piano prende vita nella città di Marfa, in Texas, dove una struttura già esistente, El Cosmico, si trasforma grazie a nuove tecnologie in uno dei progetti più all’avanguardia nel settore edilizio.
La stampa 3D, o “manifattura additiva”, rappresenta un’innovazione fondamentale nel campo delle costruzioni. Utilizzando materiali tradizionali come cemento, ma con metodi innovativi, le stampanti 3D riescono a costruire strutture complesse in tempi ridotti e con un risparmio di costi significativo rispetto alle tecniche tradizionali. A Marfa, Icon sta ampliando El Cosmico con la costruzione di 43 nuove unità alberghiere e 18 abitazioni residenziali, tutte realizzate interamente tramite la stampa 3D. Questo rappresenta un cambio di paradigma nel mondo dell’edilizia, dove la flessibilità creativa e l’ottimizzazione dei costi sono diventati elementi centrali.
Il cuore di questa innovazione è Vulcan, una stampante 3D di dimensioni impressionanti. Alta più di 4 metri e con un peso di quasi 5 tonnellate, Vulcan è in grado di costruire edifici con forme architettoniche complesse, come scale curve, cupole e strutture paraboliche. La flessibilità di progettazione offerta dalla stampa 3D apre nuove possibilità creative, superando i limiti delle tecniche di costruzione tradizionali. Come afferma Liz Lambert, proprietaria di El Cosmico: “Non abbiamo mai potuto costruire con così poca costrizione e così tanta fluidità. Una modalità pazzesca”.
Una delle tecnologie più utilizzate nella stampa 3D, impiegata anche per El Cosmico, è il “Fused Deposition Modeling” (Fdm), o modellazione a deposizione fusa. Questo metodo consiste nel far passare il materiale attraverso un ugello riscaldato, che lo deposita strato dopo strato fino a costruire l’intera struttura. In questo processo, la precisione è fondamentale: un tecnico monitora costantemente il braccio robotico della stampante per garantire che il movimento dell’ugello segua esattamente il progetto architettonico.
Uno degli aspetti chiave della stampa 3D è la scelta del materiale. Per il progetto di El Cosmico, è stato utilizzato il “lavacrete”, una miscela cementizia appositamente sviluppata per la stampa 3D. Questo “inchiostro” deve possedere caratteristiche particolari: essere resistente, lavorabile e con costi contenuti. Jason Ballard, Ceo di Icon, sottolinea come le proprietà del materiale cambino in base alle condizioni ambientali: “La magia avviene nelle miscele che ci permettono di continuare a stampare. L’umidità, la temperatura e l’irraggiamento influenzano moltissimo il comportamento del materiale e persino il colore finale”.
I vantaggi della stampa 3D nel settore delle costruzioni sono molteplici. Oltre alla libertà progettuale e al risparmio sui costi, la tecnologia offre anche una notevole riduzione dei tempi di costruzione. Per il progetto di El Cosmico, l’intero ampliamento dovrebbe essere completato entro il 2026, con le nuove unità alberghiere che avranno un costo compreso tra i 200 e i 450 dollari a notte. Un tempo record, se confrontato con i metodi tradizionali.
Inoltre, la stampa 3D consente di minimizzare gli sprechi di materiale, un aspetto cruciale in un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle preoccupazioni globali. La possibilità di produrre edifici direttamente in loco, senza la necessità di trasportare materiali o assemblaggi complessi, riduce anche l’impatto ambientale complessivo della costruzione.
Nonostante i numerosi vantaggi, la rapida diffusione della stampa 3D solleva anche importanti interrogativi, soprattutto in termini di impatto sociale e occupazionale. La crescente automazione nel settore delle costruzioni potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, in particolare nelle aree meno sviluppate o nelle regioni dove la manodopera edile rappresenta una fonte economica primaria. Come osserva Milad Bazli, docente di Scienza e Tecnologia presso la Charles Darwin University in Australia: “Dal punto di vista sociale e considerando gli effetti sull’economia in termini di posti di lavoro, questa sarà una delle sfide più ardue che dobbiamo considerare”.
Questo problema potrebbe intensificarsi man mano che la stampa 3D diventerà una tecnologia comune e integrata nella vita quotidiana. È fondamentale che i governi e le istituzioni siano pronti a gestire queste trasformazioni, trovando soluzioni che possano bilanciare i benefici tecnologici con la necessità di proteggere i lavoratori e le comunità colpite.