Aria avvelenata. I (disastrosi) risultati del Rapporto Mondiale sulla qualità dell'aria (IqAir)
L'Italia presenta una media di PM2,5 di 18,9 µg/m³, oltre tre volte superiore al limite raccomandato

Proteggere l’ambiente significa proteggere la nostra casa comune. Nell’esercizio della responsabilità condivisa di custodire il pianeta, agire per migliorare la qualità dell’aria sicuramente rappresenta un passo cruciale per garantire un futuro sano e sostenibile.
Il 7° Rapporto annuale sulla qualità dell’aria, pubblicato da IQAir, evidenzia una situazione preoccupante per l’inquinamento atmosferico globale nel 2024. Il documento si basa sui dati raccolti da oltre 40.000 stazioni di monitoraggio distribuite in 8.954 città di 138 Paesi. Secondo il rapporto, soltanto il 17% delle città esaminate rispetta le linee guida stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per il particolato fine (PM2,5), fissate a un massimo di 5 µg/m³ all’anno. Solo sette nazioni raggiungono questo obiettivo: Australia, Bahamas, Barbados, Estonia, Grenada, Islanda e Nuova Zelanda.
La situazione più grave riguarda il Ciad, dove la concentrazione media annuale di PM2,5 raggiunge 91,8 µg/m³, oltre 18 volte superiore al limite consigliato dall’OMS. Anche Bangladesh, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo e India soffrono di livelli di inquinamento estremamente elevati, con gravi conseguenze per la salute pubblica.
In Europa e, in particolare, in Italia, il rapporto descrive una situazione ancora critica. L’Italia presenta una media di PM2,5 di 18,9 µg/m³, oltre tre volte superiore al limite raccomandato. Questa condizione è particolarmente allarmante nella Pianura Padana, che si conferma tra le aree più inquinate d’Europa. Le cause principali includono il traffico intenso, le emissioni industriali e condizioni climatiche e geografiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Anche se alcune regioni italiane hanno introdotto misure come blocchi temporanei del traffico e incentivi per la mobilità sostenibile, questi interventi non sono stati sufficienti a migliorare significativamente la qualità dell’aria. È necessario adottare strategie più efficaci, con maggiori investimenti e politiche ambientali più rigorose.
L’iniziativa “Schools4Earth” promossa da IQAir rappresenta una possibile soluzione, prevedendo l’installazione di monitor della qualità dell’aria a basso costo nelle scuole di tutto il mondo, inclusa l’Italia. Questo progetto consentirebbe una maggiore diffusione di dati in tempo reale, aumentando la consapevolezza tra i cittadini e stimolando comportamenti più responsabili e decisioni politiche più incisive.
L’esposizione prolungata a livelli elevati di PM2,5 può causare gravi problemi di salute come malattie respiratorie croniche, disturbi cardiovascolari e un aumento del rischio di tumori. Inoltre, il rapporto sottolinea la particolare vulnerabilità dei bambini all’inquinamento atmosferico, essendo più esposti agli effetti negativi sulla salute.
In conclusione, il rapporto di IQAir rappresenta un forte richiamo all’azione coordinata e urgente a livello internazionale per contrastare l’inquinamento atmosferico, proteggendo così la salute e garantendo un futuro sostenibile, soprattutto per le nuove generazioni.