Vigonza. Caritas, nuova sede per aiutare ancora di più
Nuova sede per la Caritas di Vigonza: dal vecchio patronato, privo di riscaldamento e diventato inappropriato, si è trasferita nel centro parrocchiale adiacente dove può contare su un magazzino di ampia metratura per il deposito dei vestiti e degli alimenti e su una stanza per l’accoglienza delle famiglie e la distribuzione delle borse della spesa.
Nuova sede per la Caritas di Vigonza: dallo stabile del vecchio patronato si è trasferita nel centro parrocchiale adiacente. Ora può contare su uno spazio molto grande a uso magazzino e su una stanza per la consegna della spesa o del vestiario.
«Abbiamo traslocato domenica 11 – racconta don Mauro Da Rin Fioretto, parroco dell’unità pastorale – coinvolgendo tutta la comunità: in tanti hanno dato risposta all’appello lanciato più volte in chiesa e nei bollettini parrocchiali. Sotto la pioggia una trentina di volontari delle tre parrocchie dell’unità pastorale hanno spostato scatoloni, scaffali, materiale vario. Erano ben organizzati e il riscontro ricevuto a fine lavoro è stato molto positivo. La nuova collocazione è stata decisa insieme dopo aver valutato più soluzioni. Lo spazio sotto il centro parrocchiale era il più idoneo a fungere da magazzino. Al piano superiore invece continuerà l’attività di distribuzione».
Nell’ultimo anno la Caritas parrocchiale, una ventina di volontari attivi da dodici anni, ha assistito in media al mese 86 famiglie in modo continuativo e 25 saltuariamente, per un totale di 350 persone. Le attività principali sono le borse della spesa, in collaborazione con il Banco alimentare, e la distribuzione di vestiti: 1.300 i pacchi di viveri consegnati, per un totale di 20 tonnellate. A livello vicariale invece, il centro di ascolto di Peraga ha incontrato 125 famiglie, realizzato 99 ascolti e distribuito circa 10.700 euro di aiuti.
«Come gruppo parrocchiale – sottolinea Anna Cavinato, la referente – lavoriamo in stretto contatto con i servizi sociali del comune di Vigonza e di Noventa Padovana perché alcune famiglie vivono lì. L’intento è aiutare le persone che hanno effettivo bisogno: collaborando con il Banco alimentare, infatti, dobbiamo rispettare precisi parametri. Il 40 per cento delle famiglie sono italiane, poi ci sono famiglie da Nigeria, Romania, Moldavia, Marocco. Cerchiamo di instaurare prima di tutto una relazione e con alcune famiglie, seguite da anni, si è creato un vero legame. Ci raccontano che è importante ad esempio risparmiare quei pochi soldi dei vestiti per permettere ai figli di fare una attività sportiva. Si è instaurato un bel rapporto e una prova è anche il fatto che cinque famiglie sono venute a darci una mano per il trasloco».
Uno o due volte l’anno la Caritas organizza anche un mercatino di vestiario: gli abiti sono venduti a un prezzo simbolico e il ricavato è utilizzato per l’acquisto di prodotti alimentari non forniti dal Banco alimentare. Dopo il trasloco il gruppo Caritas continua regolarmente la sua attività il giovedì mattina per la consegna delle borse, mentre per il vestiario saranno operativi da aprile.