Vigonza, bilancio trasparente
L'unità pastorale di Vigonza ha presentato i bilanci 2017 delle tre parrocchie (Peraga, Pionca e Vigonza), mettendo insieme anche sagre, scuole dell'infanzia e circoli Noi. L'idea nasce con l'intento di comunicare la situazione delle comunità già che la comunità stessa ne è partecipe e corresponsabile. Emergono così criticità, punti di forza, obiettivi futuri.
Bilanci del 2017 condivisi con tutta la comunità: è la scelta dell’unità pastorale di Vigonza che, in tre incontri (a Pionca, Peraga e Vigonza), con partecipazione interessata anche se non molto numerosa ha presentato dati, criticità, obiettivi e punti di forza.
«L’idea condivisa con i consigli parrocchiali per la gestione economica – spiega don Mauro Da Rin Fioretto, il parroco dell’unità pastorale – è quella di comunicare la situazione delle comunità dato che siamo partecipi e corresponsabili della stessa. Abbiamo messo insieme i bilanci di parrocchie, sagre, scuole dell’infanzia e circoli Noi. In generale nelle tre parrocchie le entrate da offerte in chiesa (domenicali, feriali, candele, per matrimoni, battesimi e funerali) coprono meno di metà dei costi (42 per cento a Vigonza, 47 a Peraga, 40 a Pionca). Altre entrate (sagre, offerte per l’uso di sale nei patronati, altre iniziative di beneficenza, contributi dei circoli Noi, contributi richiesti a banche e municipio…) contribuiscono a far quadrare i conti».
Ciò che emerge è che le spese per manutenzioni e oneri per la sicurezza sono in aumento: le strutture, infatti, a parte le scuole dell’infanzia di Pionca e Peraga e canonica e Sala del capitolo di Vigonza da poco rimesse a nuovo, cominciano ad avere i loro anni. Da sottolineare invece la generosità delle persone: la considerazione emerge incrociando le offerte con la frequenza alla messa. A Vigonza ad esempio su circa 6 mila abitanti solo un migliaio partecipa alle funzioni e le offerte sono circa 50 mila euro, più o meno mille euro a settimana. Questo può voler dire che la comunità contribuisce con generosità e ci crede.
Mancano invece nei bilanci delle voci di spesa specifica relative alla formazione e attività pastorali: il riscaldamento e una sala in ordine sono utili alla formazione, ma non sono tutto. «Forse non abbiamo investito molto in corsi di formazione, acquisto di libri e sussidi, organizzazione di attività e momenti di incontro. Questo, insieme con la verifica della frequenza alla messa, tra 10 e 20 per cento nelle nostre parrocchie, e alla vita della comunità, è un punto di riflessione importante che i nuovi consigli pastorali dovranno prendere in mano. È vero anche che non abbiamo messo a bilancio le tante ore di servizio di molti catechisti, organizzatori di sagre ed eventi, ministri della comunione, cantori, volontari che si occupano di pulizie, portare nelle case i bollettini, aiutare nelle scuole o bar, chierichetti e animatori, professionisti che regalano tempo e capacità: è questo tempo regalato che costruisce l’esperienza comunitaria cristiana. L’anno prossimo cercheremo di far emergere nel bilancio anche questo».
Fra le cose da fare, oltre ai vari lavori di sistemazione o manutenzione delle chiese o delle strutture annesse, sicuramente sarà necessario potenziare la campagna del 5 per mille a favore dei circoli Noi.