Venerabili. Virtù eroiche per Maria Cristina Cella Mocellin e padre Placido Cortese
Durante l’udienza del 30 agosto con il prefetto della Congregazione della causa dei santi, il card. Marcello Semeraro, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione dei decreti «riguardanti le virtù eroiche del servo di Dio Placido Cortese (al secolo Nicolò), sacerdote professo dell’ordine dei Frati minori conventuali: nato il 7 marzo 1907 a Cherso (oggi Croazia) e morto a Trieste nel novembre del 1944; le virtù eroiche della serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin, fedele laica e madre di famiglia: nata il 18 agosto 1969 a Cinisello Balsamo (Italia) e morta a Bassano del Grappa (Italia) il 22 ottobre 1995». Riconosciute anche le virtù eroiche della serva di Dio Enrica Beltrame Quattrocchi, figlia di Luigi e Maria, proclamati beati nel 2001 da Giovanni Paolo II.
Sono trascorsi 26 anni dalla morte di Maria Cristina Cella Mocellin. Nata in Brianza, si è poi stabilita con il marito Carlo a San Nazario, in Valbrenta: qui sono nati Francesco, Lucia e Riccardo. Durante la terza gravidanza è ricomparso un tumore: Maria Cristina si è sottoposta alle sole terapie che non avrebbero danneggiato la salute del bimbo. Le cure non hanno funzionato e muore il 22 ottobre 1995.
Dichiarato venerabile anche padre Placido Cortese, frate del Santo, direttore del Messaggero di sant’Antonio, la cui testimonianza rifulse soprattutto durante la Seconda guerra mondiale, quando si prese cura, in particolare, degli internati sloveni e croati nei campi di concentramento italiani, di ebrei, di militari alleati ricercati e di altri, di persone perseguitate dal nazifascismo. Grazie alla rete Fra.Ma, di cui era tra i principali protagonisti a Padova, riuscì a mettere in salvo centinaia di persone. E questo fino alle estreme conseguenze: la cattura, le brutali torture e la morte a Trieste, nella sede della Gestapo, la polizia segreta nazista, che non riuscì a piegare il suo eroico silenzio.