Sinodo, prima plenaria: il diario di bordo. I grandi temi su cui costruire il futuro

Diario di bordo. La barca è salpata. I “sinodali”, guidati dal vescovo Claudio, hanno cominciato ad affrontare i grandi temi su cui costruire il futuro

Sinodo, prima plenaria: il diario di bordo. I grandi temi su cui costruire il futuro

Sabato 15 aprile la barca del Sinodo Diocesano lascia gli ormeggi e prende il largo (dal Seminario NMaggiore...). Alla sua costruzione hanno contribuito 465 parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali, comunità religiose e gruppi d’ambito, che ora con partecipazione e attesa la vedono oscillare sull’acqua. Questa è la stessa atmosfera che si respira nel grande chiostro del Maggiore tra i membri dell’Assemblea sinodale. In attesa d’iniziare, chi saluta i compagni di traversata, chi osserva i grandi spazi animati da voci festanti. In tutti la curiosità, il desiderio, la speranza. La chiesa di Santa Maria in Vanzo è allestita come una grande “aula sinodale”: 366 sedie disposte in lunghe file parallele, davanti al presbiterio un grande schermo per proiettare immagini e parole, i tecnici audio e video alle loro postazioni. Alle 15.34 le note dell’organo intonano Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra, il canto che introduce la preghiera iniziale. La lettura degli Atti degli Apostoli (2, 42 – 47) offre una straordinaria mappa per la rotta sinodale: la comunione fraterna, la perseveranza, la letizia e la semplicità di cuore sono condizioni fondamentali per esercitare il discernimento e suscitare la profezia. Al discernimento si richiama il rettore del Seminario, don Raffaele Gobbi, nel suo indirizzo di saluto. Il Seminario, luogo del discernimento per quanti intraprendono la strada del sacerdozio, diventa lo spazio fisico e spirituale in cui la comunità diocesana si interroga sulla sua identità e sul suo futuro. Dal canto suo, il vescovo Claudio si sofferma sul valore della profezia, nella speranza che, animato dal fuoco dello Spirito, il Sinodo sappia concretizzare un sogno, manifestare una visione della Chiesa padovana, adeguata ai nuovi tempi che l’umanità sta vivendo. Insomma rendere possibile l’impossibile, in maniera che tutta la comunità possa tendervi con un cuore solo e un’anima sola. Conclusa la preghiera comune e le riflessioni introduttive, i membri della Presidenza del Sinodo presentano il documento sul quale l’Assemblea dovrà interrogarsi e pronunciarsi. Lo Strumento di lavoro 2 è il risultato della sintesi, elaborata dalla Presidenza, sul materiale emerso dalle 1.176 schede provenienti da altrettanti gruppi di discernimento sinodale. Le schede sono state filtrate attraverso 28 commissioni di studio, sotto la guida di 57 relatori; sono poi pervenute alla Presidenza che ne ha tratto una sintesi originale sulla base dei due obiettivi: l’unità della Chiesa diocesana e la primazia del battesimo. In questa prospettiva la Presidenza ha operato una sintesi che parte dal come agire, prima che dal che cosa fare. Vale a dire che sono gli stili di vita cristiani a generare le proposte e non viceversa. Pertanto lo Strumento di lavoro 2 risulta strutturato in cinque stili generativi dai quali derivano le richieste operative (leve di cambiamento). Alle 16.45, conclusa la presentazione, l’Assemblea si divide in 26 gruppi che si distribuiscono negli ampi spazi del Seminario. Ognuno di essi ha il compito di consentire ai suoi componenti di leggere e riflettere personalmente sul documento, evidenziando due degli aspetti, ritenuti più importanti. La riflessione personale viene poi condivisa nel gruppo e conduce alla assemblea plenaria con cui la giornata si chiude. Di nuovo tutti insieme alle 18.15 per la preghiera finale. I saluti sono preceduti dalla presentazione del canto del Sinodo, testo e musica di Antonio Pesetti, che ha vinto il concorso indetto dalla Presidenza del Sinodo. Il risultato è che tutti alla fine cantano in coro il ritornello: «Fate quello che dirà...». Così sulle note di un nuovo canto, la barca del Sinodo si allontana dalla riva e punta verso il mare aperto.

Il racconto delle plenarie dell’Assemblea

Con questo numero, la Difesa comincia a pubblicare – e lo stesso avviene nel sito del Sinodo – il racconto degli incontri “in plenaria” dell’Assemblea sinodale. Il primo incontro della prima sessione – ne sono in programma sette fino a fine anno (l’ultima di un solo appuntamento, quello conclusivo, il 17 dicembre) – si è tenuto sabato 15 aprile. Il prossimo sarà domenica 30 aprile. Dopo un primo approccio con lo Strumento di lavoro2 – che raccoglie tutto il cammino compiuto finora dalla Diocesi – i “sinodali”, andranno più in profondità nell’appuntamento di fine mese. Che sarà raccontato sulle pagine della Difesa e sul sito del Sinodo.

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