Papa in Madagascar: “non può esserci tutela dell’ambiente senza giustizia sociale”, no a “deforestazione eccessiva a vantaggio di pochi”
“Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”. In Madagascar, paradiso naturale, quarta isola del mondo per grandezza, il Papa ha citato la Laudato si’ per riaffermare che “non possiamo parlare di sviluppo integrale senza prestare attenzione alla nostra casa comune e prendercene cura”.
“Non si tratta solo di trovare gli strumenti per preservare le risorse naturali, ma di cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali”, ha ribadito Francesco nel primo discorso pronunciato da Antananarivo e rivolto alle autorità del Paese.
“La vostra bella isola del Madagascar è ricca di biodiversità vegetale e animale, e questa ricchezza è particolarmente minacciata dalla deforestazione eccessiva a vantaggio di pochi”, la denuncia del Papa, secondo il quale “il suo degrado compromette il futuro del Paese e della nostra casa comune”.
“Come sapete, le foreste rimaste sono minacciate dagli incendi, dal bracconaggio, dal taglio incontrollato di legname prezioso”, ha proseguito il Santo Padre: “La biodiversità vegetale e animale è a rischio a causa del contrabbando e delle esportazioni illegali”.
“È vero che, per le popolazioni interessate, molte di queste attività che danneggiano l’ambiente sono quelle che assicurano per il momento la loro sopravvivenza”, ha ammesso Francesco. Di qui l’importanza di “creare occupazioni e attività generatrici di reddito che siano rispettose dell’ambiente e aiutino le persone ad uscire dalla povertà”.
“Non può esserci un vero approccio ecologico né una concreta azione di tutela dell’ambiente senza una giustizia sociale che garantisca il diritto alla destinazione comune dei beni della terra alle generazioni attuali, ma anche a quelle future”, la tesi del Papa sulla sostenibilità ambientale: “Su questa strada, dobbiamo impegnarci tutti, compresa la comunità internazionale. Molti suoi rappresentanti sono presenti oggi”.