Ordo Virginum. Il vescovo consacra Silvia Sandon e Ivana Callegaro. «Desideriamo essere amate dal Signore. E amare gli altri»
Domenica 6 alle 11.30, per la prima volta in Cattedrale, il Vescovo Claudio consacra Silvia Sandon e Ivana Callegaro all’Ordo Virginum. Un momento di grande gioia per entrambe che sarà condiviso con le famiglie ma anche con le comunità parrocchiali di appartenenza, Montemerlo e Brugine. La consacrazione all’Ordo Virginum lascia alla donna libertà di vivere lo specifico della consacrazione nella vita di tutti i giorni, non c’è un carisma da seguire. Silvia ed Ivana continueranno a portare la testimonianza della loro scelta nella vita di tutti i giorni, in famiglia, nel lavoro, nel servizio in parrocchia.
Domenica 6 ottobre, alla vigilia della festa di santa Giustina vergine e martire, alle 11.30, per la prima volta in Cattedrale, il vescovo Claudio consacra Silvia Sandon e Ivana Callegaro all’Ordo virginum. Una scelta, per entrambe, che è conferma di un cammino intrapreso da diversi anni: per Ivana, 50 anni, operatrice socio sanitaria, ben 22 anni fa in forma privata, portato poi avanti nella quotidianità e in semplicità. Per Silvia, 38 anni, segretaria dell’ufficio per l'annuncio e la catechesi della Diocesi, maturato grazie alle esperienze vissute e all’esempio di genitori ed educatori.
Vivono questo momento con grande gioia, ma non solo: «Emozione, trepidazione, attesa sempre più traboccante del desiderio di appartenere al Signore e di accogliere ciò che Lui ha pensato per me – aggiunge Silvia – Sento che si sta preparando anche Lui con me e mi sta regalando incontri, cene in famiglia, con amici e in comunità che neanche una wedding planner avrebbe organizzato! Dio è molto bravo a stupire!». Con Silvia e Ivana, alla cerimonia, ci sono le famiglie e anche le comunità parrocchiali di appartenenza, Montemerlo e Brugine: «Sapere di non esser sola – afferma Ivana – è una risposta molto profonda e significativa per il cammino fatto e per la comunità stessa».
La consacrazione all’Ordo virginum lascia alla donna libertà di vivere lo specifico della consacrazione nella vita di tutti i giorni. «Non so cosa succederà dopo – continua Ivana – la mia vita andrà avanti, non la ritengo una scelta controcorrente. Ho sempre dedicato molto tempo agli altri, per professione e attitudine. La mia vocazione l’ho vissuta ponendomi in ascolto, porto la mia testimonianza con la preghiera che è incontro con il Signore, la Parola per me è sempre di grande conforto e aiuto».
«Spero che la testimonianza che continuerò a donare – conclude Silvia – sia quella di una donna amata da Dio che cerca ogni giorno, con gioie, fatiche e combattimenti, di corrispondere al Suo amore. Ho imparato a non fare troppi progetti, non penso a quello che potrei fare “io Silvia”, ma dico “Signore fai tu”. E così continuerò. Cambierà qualcosa, perché sarò completamente del Signore, ma confido nell’aiuto di chi incontrerò, nelle esperienze che vivrò, certa che non sarò mai sola».