Nuovi preti a Padova, le parole del rettore don Raffaele Gobbi: «Vi affidiamo la gratuità, stile con cui Dio ama»

Ordinazione presbiterale. Sabato 28 il vescovo Claudio impone le mani su sei seminaristi del Maggiore

Nuovi preti a Padova, le parole del rettore don Raffaele Gobbi: «Vi affidiamo la gratuità, stile con cui Dio ama»

Voi che credete
voi che sperate
correte su tutte le strade, le piazze
a svelare il grande segreto…
Andate a dire ai quattro venti
che la notte passa
che tutto ha un senso
che le guerre finiscono
che la storia ha uno sbocco
che l’amore alla fine vincerà l’oblio
e la vita sconfiggerà la morte.
Voi che l’avete intuito per grazia
continuate il cammino
spargete la vostra gioia
continuate a dire
che la speranza non ha confini
(padre David Maria Turoldo)

Questa lirica mi pare esprima bene lo spirito con cui il Seminario presenta alla Chiesa di Padova i sei ordinandi presbiteri del 28 maggio: Riccardo Benetti, Davide Ciucevich, Dario Marchioretto, Alberto Pastorello, Fabio Spinello e Cristiano Vanin. Instancabili seminatori di gioia evangelica e di speranza senza confini, perché tutto ha un senso e le parole del male, dell’ingiustizia, della cattiveria sono parole penultime. Dopo il terribile “protagonismo” del Covid-19 si tratta di essere contagiosi nell’ordine del bene e della fede; nei tempi cupi della guerra in Europa siamo chiamati con forza, iniziando dai preti, a essere nella comunità sociale e civile tessitori di riconciliazione e di incontro delle diversità. Sei nuovi preti! Più di qualcuno sgrana gli occhi, tutti si compiacciono quando si comunica questo numero: è una grazia che rallegra molto e che rende tutta la Diocesi orgogliosa (e in questo caso l’orgoglio non è peccato). Tante persone e comunità hanno preparato e reso possibile questo giorno di fede e di festa, che celebriamo nella settimana che porta alla solenne eucaristia di apertura dell’assemblea sinodale. Un pensiero particolare va senz’altro a don Giampaolo Dianin, custode e garante del cammino formativo di questi giovani: la sua presenza alla liturgia di ordinazione è il segno di una stima e fraternità che oltrepassano le distanze e le diversità di servizio ecclesiale. Il Sinodo è di tutti e per tutti... ma certamente questo solenne evento di Chiesa coinvolgerà in modo speciale la vita di questi sei preti novelli. Preti “segnati” dal Sinodo che è un momento di particolare ricchezza e una sfida al tempo stesso. Il popolo di Dio nella varietà dei suoi ministeri e carismi è in cammino nella storia, una “carovana sinodale” direbbe il papa, per testimoniare la chiamata a costruire qui e ora dei segni del Regno di Dio, quel Regno che resta opera di Dio e non nostra. A noi spetta collaborare, partecipare. L’orizzonte del Sinodo chiede di avere maggiore fiducia nel processo che nei risultati immediati; esige la volontà di mettersi nei panni dell’altro per capire la sua visione e il suo vissuto di fede e di Chiesa; invita ad accettare anche il momento della tensione perché le esperienze e le scelte pastorali possono essere differenti, senza per questo ferire o impoverire la comunione; suggerisce di avere uno sguardo ampio per cui è più importante “per chi” siamo rispetto a come vogliamo descriverci e definirci. La Chiesa non ha il suo centro in se stessa, quasi si dovessero trovare strategie per preservarsi, per “mantenere e accrescere le posizioni”: la Chiesa a cui affidiamo questi giovani preti si chiede piuttosto come spendersi, senza riserve, in spirito di sincera gratuità. La gratuità è lo stile che affidiamo a questi preti – «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10,8)» – perché è il modo con cui Dio stesso vuol bene a tutti e ciascuno; perché, in un mondo in cui troppo spesso ogni cosa viene calcolata ed è funzionale a degli obiettivi, è profetico dare il meglio di sè senza attendere in cambio, senza secondi fini, con libertà e spontaneità. La gratuità fa sì che la missionarietà non scivoli nel proselitismo; che l’impegno nella pastorale non scada in attivismo e smania del controllo; che al primo posto si mettano le persone, con le loro esigenze profonde e autentiche, lasciando da parte i piani – pur lodevoli – che abbiamo in testa. Cari preti novelli, buon cammino nel Signore!

Venerdì 27, veglia di preghiera guidata dagli ordinandi
chiesa-del-maggiore

Venerdì 27, dalle 21 alle 22 nella chiesa del Maggiore, si tiene una veglia di preghiera aperta a tutti guidata dagli ordinandi presbiteri; preghiera personale, poi, fino alle 23. Domenica 29, i sei ordinati saranno impegnati nelle comunità parrocchiali di origine con le messe novelle. Faranno ritorno al Maggiore lunedì 30 per celebrare, insieme alla comunità, una messa di ringraziamento alle 19.

Su Youtube

È possibile conoscere meglio i sei ordinandi presbiteri attraverso le interviste – realizzate dal direttore Luca Bortoli
e Andrea Canton con il supporto di Enrico Maurizio –

. Per vederli inquadra il Qr code qui sopra con il tuo smartphone. Questi brevi video “accompagnano” il percorso di conoscenza proposto dal Seminario Maggiore nella propria pagina Facebook.

don Raffaele Gobbi
Rettore del Seminario

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)