La storia di PizzAut diventa un fumetto per bambini

I protagonisti del progetto, nato quattro anni fa per creare lavoro per ragazzi autistici, sono diventati gli eroi delle strisce pubblicate dalla Fiaccolina. E per il Primo Maggio è prevista l'inaugurazione della pizzeria, a Cassina de' Pecchi

La storia di PizzAut diventa un fumetto per bambini

Ormai ci siamo: il sogno sta per diventare realtà. PizzAut, il progetto nato quasi quattro anni fa per creare lavoro e inclusione per ragazzi autistici, inaugurerà il Primo maggio la pizzeria a Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano. “Abbiamo pensato che sia una data significativa: non celebreremo la disabilità ma l'abilità, il saper fare di questi ragazzi -spiega Nico Acampora, fondatore e anima instancabile di PizzAut-. È un segno di ottimismo, creiamo posti di lavoro per ragazzi autistici in un periodo in cui purtroppo molte attività chiudono”. In attesa dell'inaugurazione (e nella speranza che il Covid-19 non costringa rimandare tutto), la storia dei ragazzi di PizzAut è diventata un fumetto. Il numero di marzo della Fiaccolina, periodico dell'Arcidiocesi di Milano dedicato ai chierichetti, dedica uno speciale all'autismo con un fumetto scritto da Ylenia Spinelli e disegnato da Bruno Dolif in cui viene ripercorso il cammino compiuto dai protagonisti di questo progetto: Nico Acampora e la sua famiglia, i ragazzi pizzaioli e i loro genitori. “È facile riconoscere Francescone, Lollo, Matteo, Il Conte, Alessandro e Gabriele, oltre a papà Nico anche Enrico il papà del Gigante Buono”, racconta.

“Il fumetto parla il linguaggio dei bambini, e racconta cose difficili in maniera semplice -spiega Nico Acampora-. Parla del rapporto fra siblings (i fratelli dei ragazzi autistici), racconta delle difficoltà a cui un bimbo autistico va in contro nella scuola, nelle relazioni, racconta di episodi di esclusione da parte del mondo...ma poi accende la speranza in pieno stile PizzAut parlando di un cambiamento possibile, disegna e racconta che un mondo migliore è possibile e che ognuno di noi può esserne il protagonista”. La Fiaccolina poi offre anche suggerimenti per gli adulti per la visione di film che trattano il tema dell'autismo, un articolo della psicologa Marta Longoni e alcuni passi teologici con il relativo commento.

PizzAut è nata nella mente di Nico Acampora, genitore di un bambino autistico. “Volevo occuparmi del futuro di mio figlio che è ancora piccolo e mi sto occupando del presente di tanti ragazzi in età di lavoro”, racconta. Finora PizzAut ha potuto contare sulla generosità di tante persone, raccogliendo con il crowdfunding (ancora aperto) oltre 111mila euro. E mentre la costruzione del ristorante-pizzeria procedeva, i ragazzi di PizzAut hanno girato l'Italia. “Ci hanno chiamato in oltre 120 località per serate in cui mangiavamo le pizze cucinate dai nostri ragazzi e si parlava di inclusione”. Oggi lo staff di PizzAut conta 10 pizzaioli autistici, un educatore (che fa anche il cameriere), un cuoco e un aiuto cuoco. Non si contano gli articoli e i servizi televisivi dedicati ai ragazzi. E poi il grande pubblico ha potuto conoscerli grazie alla partecipazione al programma “Tu si que vales” su Canale 5. Oggi PizzAut è un marchio registrato. “Il nostro obiettivo è creare un franchising -aggiunge Nico Acampora-. L'aspetto importante è che almeno il 70% del personale deve essere autistico”. Sono stati contattati anche da alcune associazioni di Melbourne, perché il progetto piace ed è replicabile.

Da luglio dell'anno scorso, infine, PizzAut ha potuto contare anche su un food truck, acquistato grazie al contributo della Fondazione di Comunità di Milano. Hanno girato feste e piazze, pur in un periodo così difficile. E spesso erano parcheggiati di fronte al loro ristorante in costruzione. “Siamo arrivati a sfornare 500 pizze in un fine settimana -aggiunge Nico Acampora-. Le persone magari la prima volta vengono perché piace il progetto, ma poi torna perché piace anche la pizza. E questo è molto importante”.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)