La Giornata mondiale missionaria di domenica 20 ottobre. Ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento

L'editoriale di don Raffaele Gobbi spiega perché mai noi cattolici del "primo mondo" dovremmo sentirci coinvolti nella Giornata missionaria mondiale che celebriamo in tutte le parrocchie domenica 20 ottobre.

La Giornata mondiale missionaria di domenica 20 ottobre. Ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento

Hanno pregato con fede intensa per i missionari, con una veglia di quasi tre ore, cantando e danzando con gioia coinvolgente. E poi hanno raccolto 5 euro e 35 centesimi. È la somma che una piccola e poverissima comunità di Yule, diocesi di Bereina, Papua Nuova Guinea, Oceania, ha raccolto in occasione della Giornata mondiale missionaria del 2018. Perfino i cattolici di paesi in situazioni di povertà sentono l’appello alla solidarietà universale che è connaturale a questa giornata all’insegna della comunione, che celebriamo domenica 20 ottobre. 
E non dovremmo quindi sentirci fortemente coinvolti e responsabili, noi, con la ricca e bella tradizione di missione ad gentes che ci contraddistingue?
Quella della Gmm (Giornata missionaria mondiale) è una storia che inizia nel secolo scorso.

Ttutte le chiese per tutta la chiesa
Nel 1926, infatti, papa Pio XI decise di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della chiesa universale. Lo stesso anno fu celebrata la prima "Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede", stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario.
Si vive innanzitutto la comunione spirituale della preghiera, a partire dalla celebrazione dell’eucarestia, in cui non dovrebbe assolutamente mancare un particolare respiro di universalità: che sia l’introduzione alla celebrazione, o delle invocazioni di perdono che abbraccino le tante situazioni di ingiustizia e di violenza del nostro pianeta o le preghiere dei fedeli che recepiscano i testi preparati a livello nazionale... E poi certamente c’è un invito alla corresponsabilità economica: quanto raccolto a ogni messa il giorno della Gmm confluisce in un Fondo di Solidarietà universale che sostiene le chiese più in difficoltà in ogni angolo della terra. È consigliata, quindi, la cura del momento offertoriale in modo da aiutare i fedeli ad essere più consapevoli del senso del loro dono. L’anno scorso la nostra diocesi ha raccolto 233.122 euro (informazioni dettagliate su www.missioitalia.it/wp-content/uploads/2019/07/Dossier-PPOOMM.pdf).

601, ma erano molti di più!
“Il mandato missionario ci tocca da vicino: io sono sempre una missione; tu sei sempre una missione; ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento”, così si esprime papa Francesco nel messaggio per la GMM 2019. In ogni caso, se tutti sono missionari perché battezzati, alcuni battezzati dedicano tutta la vita alle missioni. La GMM è un’occasione per apprezzare e rilanciare la vocazione di coloro che a nome di tutti ci rappresentano partendo lontano.
Ad oggi sono 601 i missionari nativi di Padova, tra preti, consacrati e laici. Erano molti di più e con un’età media decisamente più bassa solo due decenni fa. Il mondo e la chiesa cambiano ma Dio non li ama di meno solo perché dei numeri hanno il segno meno davanti. Ad esempio sono più riconosciuti e coinvolti i laici fidei donum; forme di cooperazione missionaria sbocciano in modo creativo (associazioni, onlus ecc); i giovani continuano a vivere come formidabile esperienza formativa brevi permanenze in missione.

Ma sei fuori?
«Chi ama si mette in movimento, è spinto fuori da sé stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita», così il papa sempre per la Gmm 2019. E come diocesi per vivere intensamente questa provocazione - essere fuori dall’ego per donare, uscire dal piccolo io per porsi a servizio - proponiamo per domenica 27 ottobre il "Missio Meeting Giovani". La Gmm infatti ci fa spingere lo sguardo lontano, là dove ragazzi e giovani di paesi in situazione precaria soffrono violenza, deficit alimentari, povertà, carenza di una buon sistema scolastico. Soprattutto guardiamo a quei ragazzi e giovani derubati della speranza di un futuro dignitoso. Dopo il Sinodo diocesano dei giovani e il Sinodo della Chiesa universale sui giovani il meeting è una scelta convinta, perché i giovani, dovremmo ormai averlo compreso, non sono il futuro ma il presente più promettente e dinamico.

Piccolo ma prezioso segno
Tante volte la storia delle missioni ci ha visti essere solo un piccolo ed umile segno dentro a culture molto differenti dalla nostra; quanti missionari pur dopo tanti anni di apostolato si sono comunque sentiti stranieri: anche per questo le missioni hanno ancora da insegnare. In tempi in cui la vitalità di fede delle nostre comunità sembra scemare, in tempi in cui il discorso cristiano sembra lingua straniera e distante per tanti, lasciarsi ispirare almeno un po’ da chi ha scritto con la vita pagine del grande libro delle missioni ha senso eccome.

don Raffaele Gobbi
direttore Ufficio missionario diocesano 

BATTEZZATI E INVIATI è lo slogan della Giornata missionaria mondiale 2019 e per il Mese Missionario Straordinario, fortemente voluto da papa Francesco. La Chiesa, scrive il papa nel messaggio per la Gmm 2019 «continua ad avere bisogno di uomini e donne che, in virtù del loro Battesimo, rispondono generosamente alla chiamata ad uscire dalla propria casa, dalla propria famiglia, dalla propria patria, dalla propria lingua, dalla propria Chiesa locale».

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