I consigli di Telefono Azzurro per affrontare il nuovo anno scolastico
L’inizio del nuovo anno scolastico è vissuto sempre con una certa emozione, sia da parte di bambini e ragazzi, che da parte dei genitori. Anche i bambini più tranquilli e sicuri avranno qualche momento di tensione, e quelli ansiosi o con difficoltà nel separarsi dai genitori saranno più preoccupati del solito. Per evitare che l’emozione si trasformi in ansia e paura, Telefono Azzurro propone una serie di consigli utili a genitori e ragazzi per affrontare al meglio il ritorno tra i banchi di scuola.
L'inizio della scuola porta con sé curiosità e trepidazione: emozioni diverse e contrastanti che provocano in tanti ragazzi uno stato di ansia, vissuto da ognuno sicuramente in maniera differente ma le paure e i dubbi restano comuni a tutti quanti. Come saranno i miei insegnanti? E se i miei amici non sono nella mia stessa classe? E se non sarò all'altezza delle nuove materie in programma? Cosa succede se non ho nessuno con cui sedermi a pranzo perché non ho amici? E se ritrovo lo stesso gruppo che continua a prendermi in giro dallo scorso anno?
Domande lecite che incominciano a ramificarsi non solo nella mente ma sopratutto nello stato d'animo dei ragazzi facendo sì che anche per i genitori il supporto e la gestione delle preoccupazioni dei propri figli diventi una problematica quotidiana non banale. Per questo è fondamentale il ruolo della famiglia nel rientro a scuola ma anche dei dirigenti e degli insegnanti, i quali devono poter riconoscere i campanelli di allarme indicativi di un malessere che spesso può incidere non solo sui livelli di prestazione scolastica individuale, ma anche sul clima generale, sull’efficacia dell’insegnamento e sui rapporti scuola/famiglia.
Telefono azzurro è a fianco degli adolescenti e delle famiglie quotidianamente grazie alle sue linee gratuite come 1.96.96 in collaborazione con il MIUR, e quelle di Emergenza infanzia come il 114 e 116.000. Attive tutto il giorno 24 ore su 24 e presenti su piattaforme online, chat, numeri di telefono, WhatsApp, Facebook ,Twitter, app, visibili sul sito www.azzurro.it e www.114.it
Nel 2017 sono stati quasi 4.300 i casi gestiti da Telefono Azzurro, di questi 2.800 sono arrivati tramite la linea di ascolto 1.96.96, 1.301 dalla linea 114 Emergenza Infanzia e 177 sono state le segnalazioni di bambini scomparsi inoltrate al 116.000. I contatti pervenuti tramite chat, canale di comunicazione più usato soprattutto dagli adolescenti, sono stati 5631. Inoltre secondo quanto emerso dall’ultima indagine 2018 effettuata da Telefono Azzurro con Doxa Kids, c’è un'evidenza che indica come i bambini e gli adolescenti cercano nella scuola un punto di riferimento che va al di là dei meri obiettivi didattici. Infatti, alla domanda «Cosa vorresti che sapessero di te i tuoi insegnanti?» 1 ragazzo su 2 , di età compresa tra i 12 e i 18 anni, risponde «i miei punti di forza per aiutarmi a valorizzarli» e il 46% «i miei punti deboli per aiutarmi a gestirli». Gli stessi ragazzi, nel 19% dei casi, asseriscono che «La scuola del futuro dovrebbe essere più attenta alle relazioni».
Relazioni che Telefono Azzurro, di intesa con il MIUR, è impegnato da anni con un piano di intervento per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo, abuso, internet, multiculturalità e diritti, grazie sopratutto alle linea nazionale helpline 1.96.96 e le molte attività formative proposte nelle scuole.
«È importante – dichiara Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro – che i ragazzi che hanno il coraggio di segnalare il problema o un malessere si sentano sostenuti, creduti e vengano aiutati con attenzione, competenza e sensibilità».
Cosa consiglia allora Telefono Azzurro per gestire al meglio le piccole ansie quotidiane? Innanzitutto sintonizzarsi con le loro preoccupazioni, che possono manifestarsi anche prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e che possono essere generate da diverse cause, dalla separazione da casa, ai compiti difficili, dalla paura di prendere brutti voti e di non riuscire a integrarsi nel gruppo di coetanei. In modo particolare le transizioni, cioè ad esempio l’inizio della prima elementare o della prima media o un nuovo insegnante o il cambio di scuola dell’amico del cuore, devono essere tenute sotto controllo. Le preoccupazioni o i piccoli disagi vanno accolti, non rafforzati.
Poi, Telefono Azzurro punta l’attenzione sull’ascolto delle domande: anche se ripetute e insistenti, non vanno mai minimizzare, perché riconoscere e valorizzare i suoi stati d’animo lo aiuta a sentirsi più sicuro. Molto spesso infatti i bambini hanno bisogno di parlare di quello che li preoccupa, ma non vogliono che i problemi vengano risolti da un adulto. Quindi è bene riconoscere la difficoltà e mostrarsi sicuri che riuscirà a cavarsela.
«E le difficoltà, i disagi – afferma Telefono Azzurro – possono manifestarsi con sintomi fisici (come mal di testa o mal di pancia) o difficoltà a prendere sonno, inappetenza, irritabilità. Chiedere aiuto al pediatra, senza esagerare! Perché tenere a casa un bambino per evitare una situazione difficile può indirettamente rinforzare l’idea che la scuola è veramente un posto che fa paura. Attenzione che lo stress poi coinvolge anche i genitori: è fondamentale che riescano a tenerlo sotto controllo, senza caricarsi di troppi impegni e senza trasmettere le proprie ansie o timori al figlio».
Comunicato stampa