Dies Academicus, il vescovo Cipolla: «Teologia, giovani e nuove sfide: serve un dialogo con il mondo che cambia»
All’inizio del Dies Academicus della Facoltà Teologica del Triveneto, il vescovo di Padova Claudio Cipolla ha tenuto un punto stampa, affrontando temi chiave come la ricerca teologica, il ruolo dei giovani, le sfide del Sinodo e l’impatto delle nuove tecnologie sulla società e sulla Chiesa. Non mancano gli auguri a papa Francesco in un momento difficile di salute. Presenti al punto stampa anche il patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, gran cancelliere della Facoltà, e il preside don Maurizio Girolami.
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All'inizio del Dies Academicus della Facoltà Teologica del Triveneto, il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha tenuto un punto stampa, assieme al patriarca Moraglia e al preside Girolami, in cui ha toccato diversi temi.
Sull'importanza della ricerca teologica ha affermato: «È un’occasione per noi di ricevere una grande conferma di un impegno che le nostre diocesi del Triveneto hanno voluto porre nell'ambito della ricerca teologica». La lettera di Papa Francesco per il ventennale della Facoltà rappresenta «una conferma molto significativa», che ribadisce il valore di una «seria e stabile presenza» della teologia in un territorio ampio, dove il confronto con la ricerca scientifica può offrire un contributo prezioso.
Il vescovo ha poi sottolineato il ruolo centrale dei giovani nella teologia: «È una grande occasione per aiutare i giovani a cercare un senso nella loro vita» che non si esaurisca solo nella «ricerca tecnica e scientifica», ma si apra anche alla «ricerca stessa di Dio».
A proposito del percorso sinodale, ha evidenziato come la formazione sarà «il punto più importante che ci accompagnerà nei prossimi anni», poiché «si aprono esperienze, prospettive e sensibilità nuove». A Padova si sta lavorando per individuare «percorsi formativi possibili per immaginare una Chiesa capace di annunciare il Vangelo oggi, in un contesto più ricco e vario rispetto al passato». Si tratta di «una sfida brillante» che deve portare crescita e rinnovamento.
Di fronte alle trasformazioni sociali e alle nuove sfide, come l’intelligenza artificiale, il vescovo ha ribadito che «le sfide ci hanno sempre permesso di fare dei passi in avanti». Per questo, ha sottolineato l’importanza di «difendere la nostra profondità umana», poiché la questione non è solo tecnica, ma riguarda «il senso degli esseri umani».
Infine, ha rivolto un augurio a Papa Francesco, in un momento delicato per la sua salute: «Un augurio molto sentito, cordiale e affettuoso, proprio per il grande contributo che ha dato nel leggere la storia di oggi». Guardando al futuro, ha evidenziato come le sfide principali siano «l’intelligenza artificiale, le grandi comunicazioni, la velocità dell’evoluzione», che pongono interrogativi sul rapporto tra «ciò che è stabile e per sempre» e il mondo in costante trasformazione. Serve dunque un dialogo tra il progresso tecnologico e «i valori dai quali noi nasciamo e che riteniamo valgano sempre, anche se con linguaggi diversi».
Il testo del saluto del vescovo Cipolla in qualità di Vice Cancelliere della Facoltà Teologica del Triveneto
Come vescovo di Padova, a nome di tutta la Diocesi, di tutta la Chiesa di Padova vorrei dare il benvenuto alle studentesse e agli studenti, consacrati e laici e una parola di gratitudine a tutti i confratelli del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige che partecipano alla vita della Facoltà teologica del Triveneto. Oggi inauguriamo il suo 20° anno di vita. Un saluto grato al Patriarca di Venezia, Francesco che in questa circostanza, per la prima volta, tiene la prolusione nella Facoltà di cui è Gran Cancelliere e a cui siamo riconoscenti perché in modo più diretto, segue la vita accademica di questa istituzione che ha un compito formativo di grande importanza per la vita delle nostre Chiese, per la formazione dei ministri ordinarti e in prospettiva in modo particolare di quelli battesimali e istituiti che potranno contribuire tutti insieme per la crescita del popolo di Dio.
Un cordiale saluto a sua Eccellenza il signor Prefetto e alle autorità civili e militari, e grazie per la vostra presenza. Ai professori e agli studenti, alle segreterie, e al personale amministrativo il saluto e l’augurio di un impegno entusiasta per crescere nella fede e nel servizio della carità.
La città di Padova ospita la Sede della Facoltà da 20 anni e sono molto lieto che tale nostra istituzione possa essere un lievito sia per il nostro vasto mondo universitario, ma anche per gli istituti della rete ecclesiale del Triveneto per la possibilità che hanno di allacciare ponti con le istituzioni accademiche presenti nel territorio triveneto.
In questo anno giubilare, che ci chiama ad essere pellegrini di speranza, noi pastori della Chiesa invitiamo tutti voi a non stancarvi del viaggio intrapreso, ben consapevoli che studiare è sempre una fatica; vi invitiamo a tenere lo sguardo fisso sull’essenziale della vita e della fede, perché l’impegno nella formazione cristiana, anche attraverso lo studio, diventi quel vino buono trasformato da Gesù a Cana di Galilea. Si studia teologia per ascoltare con attenzione la voce del maestro e imparare a fare quello che Lui ci dirà, con il coraggio di abbandonare modi di pensare, schemi culturali e paure che rallentano il nostro pellegrinaggio della fede. Ma allo stesso tempo con la consapevolezza che abbiamo ragioni che possiamo unire alla scienza e all’intelligenza umana con le quali possiamo dialogare con stima e amicizia.
In questo anno accademico cade anche nell’anniversario del Concilio di Nicea, che fu un momento di svolta della vita cristiana dove si configurò un nuovo modo di essere Chiesa. Ricordare quell’evento ci permette di tenere ferma la speranza che, anche in tempi di grandi cambiamenti come i nostri, i cristiani sanno avere, con la compagnia del Risorto, carità fantasiosa e fede incrollabile per affrontare le sfide che vengono innanzitutto dal mondo in cui viviamo e al quale ci sentiamo debitori del Vangelo. Essere comunità accademica significa anche questo: cercare insieme il vero per vivere la carità. Come disse Bossuet: «Maledetta la conoscenza che non conduce ad amare». Sia allora la Facoltà un luogo dove si impara a conoscere Cristo, il vero Dio e il vero uomo, per imparare ad amare e servire insieme con tutti gli uomini e le donne del mondo. È l’augurio che faccio a tutti voi anche a nome degli altri vescovi qui presenti. Grazie.