“Descantàrse!”, risvegliarsi e riconoscersi dalla stessa parte
Dal 13 al 15 luglio, al parco Milcovich del quartiere Arcella, il festival organizzato dallo spazio sociale Catai, vuole promuovere, attraverso eventi artistici e dibattiti, un modo diverso di stare assieme, attraverso solidarietà e aiuto reciproco
Una gomitata complice ed energica che un amico dà all’altro per invitarlo a “darsi una mossa”. È con questa immagine che Luca Lendaro parla di “Descantàrse!”, il festival artistico, culturale e di riflessione politica organizzato dallo spazio sociale Catai, dal 13 al 15 luglio al parco Milcovich, nel quartiere Arcella.
«Descantàrse!» è un imperativo gergale, un “risvegliarsi” per scrollarsi di dosso torpore e indifferenza. Una forma dialettale perché è più genuina e diretta, supera impalcature linguistiche e può essere appannaggio anche dei giovani. Del resto l’associazione, nata più di due anni fa in zona Ponte San Leonardo, con il veneto ci gioca spesso: “Catai” non solo, per assonanza, rimanda all’essersi incontrati e ritrovati, ma richiama anche il nome con cui Marco Polo chiamò l’odierna Cina settentrionale.
«E’ un posto lontano, ma anche dietro l’angolo da cui guardare il mondo con occhi diversi – dice Luca Lendaro – e in cui portiamo avanti attività sociali e culturali, interamente gratuite e su base volontaria, per contribuire passo dopo passo a dare forma a un modo diverso di stare insieme, basato sulla solidarietà e sull'aiuto reciproco. Con l'aula studio e i dibattiti culturali, con i concerti e gli sportelli per lavoratori e richiedenti asilo crediamo si possa indicare un'alternativa concreta e tangibile alla competizione, all'individualismo e all'odio in una società fatta di lavori sempre più precari e continui tagli al welfare»
Con questi tre giorni di festa, eventi culturali, dibattiti e riflessioni, il festival, alla sua seconda edizione, vuole essere strumento per aprirsi alla città, coinvolgendo Padova con le sue ricchezze, risorse, ma anche contraddizioni e scegliendo il parco Milcovich e il quartiere Arcella come luoghi umanamente ideali per spirito di rete. Ci si vorrebbe svegliare, un giorno, e riconoscersi fondamentalmente tutti dalla stessa parte.
Durante il festival si alterneranno performance artistiche eterogenee: si va dal live painting organizzato dall’associazione Jeos con il writer Axe della crew padovana Ead assieme a due richiedenti asilo, alla tela realizzata dalla neonata associazione arcellana, Gemma, passando per la presentazione dell’almanacco “Cronache ribelli” con cui la pagina Facebook Cannibali e Re vuole raccontare la storia da una prospettiva differente, quella degli umili e degli ultimi.
Domenica la compagnia torinese Nouvelle Plague metterà in scena lo spettacolo di teatro sociale “La Semimbecille” e, assieme a banchetti, fumetti e uno spazio per il book-crossing, c’è anche tanta musica sin da venerdì con il suono sperimentale di Manuel Bongiorni, in arte “Musica per bambini” o del musicista toscano Marco Rovelli legato alla nuova canzone popolare italiana.
Nel cuore del festival, sabato pomeriggio, avrà luogo un dibattito politico internazionale, con rappresentanti de La France Insoumise, Hdp (il partito democratico dei popoli che nelle elezioni del 24 giugno in Turchia ha ottenuto il 9 per cento dei voti con una campagna d’opposizione contro Erdogan) e Potere al popolo: «Vogliamo che anche nella nostra città si possa tornare a discutere di politica in senso ampio e in una prospettiva internazionale – conclude Luca Lendaro –. Un confronto che, a partire dalle diverse esperienze e dalla specificità dei diversi contesti, servirà a ragionare insieme sulle necessità, le forme e i modi di una politica realmente democratica e popolare per i tempi e il mondo in cui viviamo».
Il programma completo e dettagliato lo potete trovare sulla pagina Facebook dell'evento