Da Piove di Sacco all'udienza con papa Francesco
Un momento di festa che ha lasciato nei ragazzi che hanno partecipato un senso di fratellanza, gioia e universalità. Questo è stato l'incontro del 6 novembre con Papa Francesco per gli studenti delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria Umberto I del primo Istituto comprensivo statale di Piove di Sacco
Purtroppo i posti erano limitati ed è stato necessario fare un sorteggio tra gli studenti e solo un piccolo gruppo di loro, accompagnato dalle insegnanti Maria Chiara Donola, docente di inglese e Collaboratore del dirigente scolastico IC1 e Paola Gabbatore di italiano, è arrivato a Roma con un treno da Padova per poi raggiungere l'aula Nervi in Vaticano dove sono stati accolti dal Piccolo coro dell'Antoniano che ha eseguito dei brani come "Supereroi" di Mr. Rain e "Bellomondo" di Erica Boschiero. L'arrivo del Santo padre è stato introdotto dai saluti del Cardinale Josè Tolentino Mendonca.
Papa Francesco è stato accolto con canti dei bambini presenti. In rappresentanza di ogni continente dieci bambini di tutto il mondo si sono disposti attorno al Papa che ha iniziato una conversazione interattiva con tutti i bambini presenti incentrata su quattro concetti: ereditare, condividere, connettere e donare.
«Come docenti - spiega Maria Chiara Donola - abbiamo preparato i bambini all'evento lavorando in classe sui quattro temi e preparando delle domande che potevano porre al Papa che ha risposto con semplicità come si farebbe in una chiacchierata in famiglia».
Ed è proprio questo che è rimasto nel cuore dei bambini. Il senso di aver conosciuto una persona speciale ma capace di parlare a loro con parole semplici.
«A me è rimasta impressa la bellezza e la gioia nel cuore che ho provato appena entrato in Sala Nervi. Il Papa non c’era ancora ma c’erano tantissimi bambini esultanti con cappellini di vari colori» spiega il Pietro e ancora prosegue Beatrice «La parte che mi ha emozionato di più sono state le domande dei bambini al Papa. E quella che mi ha incuriosito è stata: “Perché sei diventato Papa?” E lui ha risposto: “Perché ero buono e gentile”».