Csv Padova. Coronavirus. Desideriamo esserci, oltre ogni difficoltà
Ci vorrebbero intere pagine bianche per dare spazio a tutte le riflessioni e alle parole di presenza e speranza che in questi giorni il Centro servizio volontariato di Padova sta ricevendo dai volontari delle associazioni. Al telefono, via posta elettronica, tramite messaggi è un'onda che emoziona ed è la testimonianza della capacità di adattarsi alle difficoltà e di trovare soluzioni creative che si acquisisce facendo esperienza di volontariato. Ecco alcune storie.
Nonostante la maggior parte delle 6.400 organizzazioni non profit della provincia abbiano dovuto sospendere o ridimensionare di molto le attività dal 22 febbraio in poi, quello che emerge non sono le difficoltà della sosta, le paure per entrate non garantite, i dubbi per il dopo, ma la voglia di esserci comunque.
«Mentre si cerca di essere negativi al contagio, dobbiamo sperare che l’unica cosa positiva che desideriamo sia lo stare tutti bene, piccoli, grandi, anziani e dopo la salute del corpo speriamo arrivi la salute economica per le tante persone coinvolte» scrivono al Csv di Padova i volontari di Gioco e benessere in pediatria, associazione che dal 1995 è presente nel reparto dell’ospedale di Padova per offrire ai bambini e ragazzi – circa 5 mila all’anno – momenti di gioco e attività ricreative. «Stiamo cercando di far andare tutto bene, l’associazione lo sta facendo anche nel silenzio delle nostre stanze delle attività, anche senza sentire risate e grida di bambini, anche senza vedere i nostri volontari. Crediamo nel volontariato che sa alzare lo sguardo e sorridere con gli occhi anche attraverso una mascherina quando incontra un altro sguardo sotto un’altra mascherina, in questo mondo alla pari. Un mondo che, speriamo, ora abbia imparato a guardarsi negli occhi».
Anche i volontari di Gioca con il cuore, associazione padovana che si occupa di clown terapia in oncoematologia pediatrica e in alcune case famiglia e strutture di accoglienza per minori e anziani, esprimono lo stesso impegno. «Stiamo continuando il nostro servizio per quanto possibile – spiega il presidente Giorgio Silvestrin – Siamo in contatto telefonico con i familiari dei bambini ricoverati per dar loro un sostegno e stiamo dando una mano ad alcune strutture, come ad esempio casa Priscilla, per fornire i presidi di protezione individuale per gli operatori che non possono sospendere il loro prezioso servizio. In queste occasioni più che mai crediamo fondamentale attivare un collegamento tra associazioni e anche tra volontari e operatori per dare risposte ai nuovi bisogni e continuità alle necessità già esistenti».
E la vicinanza in queste settimane di lontananza Gioca con il cuore tenta di portarla anche con un contest artistico dedicato al tema “Se io resto a casa con il sorriso andrà tutto bene”. È un concorso dedicato a tutti coloro che si vogliono mettere in gioco lanciando un messaggio positivo alla collettività e soprattutto ai soggetti più deboli. «Con i materiali raccolti vorremmo anche fare una mostra al termine dell’emergenza perché l’esperienza che stiamo vivendo diventi motivo di crescita e di ricordo consapevole».
Jolanda Gentile, presidente dell’associazione Vada – Volontari amici degli anziani Civitas vitae è la testimonianza che la volontà supera anche le barriere legate all’età e alla digitalizzazione. I volontari, per garantire una vicinanza agli ospiti della casa di riposo della Fondazione Oic, si sono prodigati realizzando poesie, testi, video e foto che stanno facendo recapitare agli anziani che seguono tramite gli operatori in servizio. Altre associazioni come Amici dei popoli e Volontà di vivere stanno realizzando video da far avere ai propri utenti: donne immigrate da una parte e donne con malattia oncologica dall’altro. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Abbracci
In questi strani giorni di questa strana guerra dove non puoi sparare ma solo sperare voglio ricordare il valore di un abbraccio che voglio dare...
A questa Italia così fragile e sfiancata, ferita nella sua bellezza.
In questi strani giorni di questa strana guerra ti abbraccio con il mio sorriso e sarà come stare vicino al tuo viso e quando tutto questo sarà nel vento ti abbraccerò come non ho fatto mai per ritrovarci interi.
(Giorgio Silvestin, Gioca con il cuore).