Come si sceglie un campo estivo? Giovani, per un’estate “di più”

Case alpine, campeggi, città, luoghi di volontariato, luoghi di servizio, cammini... Con l’estate si apre per migliaia di giovani delle parrocchie, delle associazioni e dei movimenti un tempo di esperienze di crescita “forti”.

Come si sceglie un campo estivo? Giovani, per un’estate “di più”

Sul sito dell’ufficio di Pastorale dei giovani, alla pagina www.giovanipadova.it/estate24 viene offerta una selezione di opportunità a cura di Diocesi e associazioni, nonché dei collegamenti “evergreen” a realtà come Taizé, Libera, il Sermig di Torino e la Comunità Giovanni XXIII. Tutti suggerimenti utili per scegliere come vivere che lasci il segno. «L’estate è sicuramente un tempo speciale e allora si allargano un po’ le possibilità, sia in termini di tempo disponibile che di proposte e opportunità che si possono realizzare» osserva Giorgio Pusceddu della Pastorale dei giovani. La scelta di dare risalto ad alcune esperienze arriva per «aiutare gli educatori responsabili, i vicari parrocchiali, i parroci ad allargare il ventaglio delle possibili proposte considerabili». Sebbene ormai, a inizio luglio, non ci sia più tempo per le parrocchie di proporre ai propri gruppi alcune delle esperienze elencate, è possibile che qualche singolo giovane, pronto ad agire da “battitore libero”, possa ancora partecipare . Sul fronte più generale legato all’esperienza del proporre campi estivi, dall’osservatorio del servizio diocesano di Pastorale dei giovani, sebbene non si disponga di dati dettagliati, emerge che molto dipende ancora dalla volontà di chi nelle parrocchie organizza queste opportunità. «L’augurio per tutti, però – aggiunge Pusceddu – è che i giovani che vivono queste belle esperienze estive possano essere nutriti nel loro desiderio di restituire quanto hanno ricevuto. È una grande occasione: le esperienze estive hanno la capacità di imprimersi con forza dentro l’anima dei ragazzi, e possono essere un ottimo spunto anche per motivarli al servizio. Questo non significa guardare ai campi in un senso strumentale, per creare insomma educatori per il futuro, ma come esperienze cariche di relazioni e di possibilità di esprimersi e di costruire». Don Mattia Francescon, responsabile dell’ufficio di Pastorale delle vocazioni della Diocesi di Padova, condivide l’entusiasmo per il valore dei campi estivi: «Sono un tempo prezioso, occasione di condividere un tempo prolungato con giovani e ragazzi, nella vita comune e in un’esperienza reale di Chiesa fraterna e capace di parlare a più generazioni». Il campo – lo richiama l’immagine – è «un luogo dove puoi seminare abbondantemente», con «occasioni di preghiera curata, senza fretta, che dà valore al linguaggio simbolico per esprimere quella vita toccata da Gesù e dalla Parola di Dio». Ma tra le tante possibilità, in che modo ci si orienta sulla forma da dare a un camposcuola estivo? «Consiglierei di partire domandandosi chi siano i ragazzi/giovani a cui ci rivolgiamo, quali siano le loro domande e i loro bisogni, quali esperienze con un “di più” siano alla loro portata».

Esperienze di fraternità da un mese a un anno

Da settembre 2024 a luglio 2025: un’esperienza annuale di fraternità – rivolta ai giovani – negli spazi della parrocchia del Torresino in Padova. Un’occasione unica per vivere un anno di “appartamento” con uno stile cristiano, in un mix di vita comune, tempi e spazi di preghiera, servizio e volontariato, formazione e crescita personale. Sono disponibili sei posti e l’accoglienza – per cui è richiesto un contributo mensile – sarà in stanze doppie. I giovani interessati possono compilare il form su giovanipadova.it/ il-mese Per domande o chiarimenti si può scrive a info@giovanipadova.it oppure 329-4040706. Il progetto è organizzato dalla parrocchia del Torresino con la Pastorale dei giovani. Sul sito dell’ufficio diocesano è possibile, inoltre, manifestare il proprio interesse per l’esperienza di fraternità che dura un mese; il primo mese si terrà dal 4 settembre al 2 ottobre a Cittadella.

“Prendi il largo” con Pietro: campo a S. Agata Feltria

Il campo estivo dell’ufficio di Pastorale delle vocazioni, a conclusione dell’itinerario annuale “ChiamaLaVita”, si svolgerà anche quest’anno nella monastero delle Clarisse di Sant’Agata Feltria, in provincia di Rimini, dal 5 all’11 agosto. Il campo – aperto anche a chi non ha partecipato al percorso annuale – avrà come titolo “Prendi il largo” e come figura ispiratrice l’apostolo Pietro: «È il riferimento – spiega don Mattia Francescon, responsabile dell’Ufficio – per ogni discepolo che cerca di seguire il Signore dalla prima chiamata fino alle crisi, ai facili entusiasmi, alle delusioni, ma anche ai frutti e alle ripartenze». Nell’equipe del campo sono rappresentate le varie vocazioni: il presbiterato, la vita religiosa, la consacrazione, ma anche il matrimonio e il servizio alla Chiesa nel diaconato permanente. «Nel campo puntiamo sulla condivisione di esperienze di fede tra i giovani a partire dalla Parola di Dio. Vogliamo raccontare le cose preziose che ha fatto Gesù nelle nostre vite».

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