Azione Cattolica. I campiscuola estivi mai come quest’anno sono un appiglio di normalità e di esperienza
Essenziali. I campiscuola estivi mai come quest’anno sono un appiglio di normalità e di esperienza. La guida dell'Acr è incentrata sul tema del viaggio di Sara e Abramo
Tante richieste, al punto che è stato necessario programmare un campo diocesano Acr in più rivolto ai ragazzi di nove e gli undici anni. I mesi rinchiusi in casa tra zone di colori intermittenti sono dietro le nostre spalle, non ne siamo ancora fuori, ma nonostante tutto c’è la voglia di vivere un’esperienza significativa come quella di un campo: «Quest’ultimo anno ci ha messo tutti alla prova, costringendoci a rinunciare a molti aspetti belli e fondamentali delle nostre relazioni, come il contatto e la condivisione – racconta Elena Ferrigato, responsabile commissione campi Acr – In tutto ciò, anche i percorsi associativi con i nostri ragazzi sono stati notevolmente condizionati e, in qualche caso, addirittura abbandonati, a causa della difficoltà di svolgere attività a distanza. Tuttavia, nello stile che contraddistingue l’Acr, abbiamo voluto preparare anche quest’anno uno strumento che potesse aiutare a proporre ai ragazzi un’esperienza incentrata sulle relazioni, vero momento di formazione a loro misura e con il loro linguaggio, per poter vivere l’atmosfera unica del camposcuola estivo».
Itinera - Relazioni in circo è il titolo dato quest’anno alla guida e rimanda alla parola latina che significa “strade” o “percorsi” e richiama il senso del viaggio nello spazio e nel tempo, vissuto sia da Sara e Abramo, madre e padre della discendenza che porterà alla nascita di Gesù, sia dai personaggi dell’aggancio. “Relazioni in circo”, invece, va a sottolineare la centralità del tema delle relazioni, con l’aggiunta del circo, inteso sia come ambientazione circense, sia come abbreviazione di circolo, per indicare la circolarità delle relazioni, degli avvenimenti temporali, della vita.
La storia, infatti, porta i protagonisti, una compagnia di circensi, a compiere un viaggio in diverse epoche storiche, per scoprire il dono della vera relazione, una relazione che rende liberi di essere pienamente se stessi. Questo dono riscoperto permetterà loro di tornare a emozionare il pubblico e di provare un’infinita soddisfazione.
L’esperienza è strutturata in cinque giornate, con attività pensate per essere vissute in presenza, tuttavia può essere riadattata alle esigenze di ciascuna parrocchia, rendendo le attività svolgibili anche in modalità telematica, nel caso in cui non fosse possibile viverle in presenza. «L’augurio – prosegue Elena Ferrigato – è che gli educatori possano vivere insieme ai loro ragazzi un’esperienza di fede, condivisione e impegno per il bene. Noi ce l’abbiamo messa tutta cercando di fornire uno strumento che possa aiutare o perlomeno dare qualche spunto utile nella preparazione del camposcuola».
Come di consueto, ciascun giorno di campo è scandito da un obiettivo che guida le attività e i giochi. Per mantenere un filo diretto con il brano biblico e con l’aggancio, a ogni giornata sono associati un titolo che riprende il tema del viaggio e le dinamiche relazionali che caratterizzano quella giornata. Il desiderio e l’obiettivo è che i ragazzi possano tornare a casa da questa esperienza avendo fatto un passo in più nel loro imparare a pregare e a stare con Dio: le proposte di preghiera toccano un po’ tutti gli elementi essenziali della preghiera cristiana, il canto, i salmi, la parola di Dio, i segni, i due sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia. Continua Elena: «Quest’anno i campi diocesani vengono in aiuto a quelle parrocchie che per ragioni di sicurezza e sanitarie non riescono a offrire autonomamente questa importante opportunità ai loro ragazzi. L’aggiunta del campo ad agosto è stata una sorpresa, soprattutto per noi della commissione. Di fatto, la guida viene pensata per un numero illimitato di persone pertanto sapevamo si sarebbe prestata a ogni esigenza».
I ragazzi di 14 anni vivranno un’esperienza singolare per la scelta del tema, la comunicazione, aspetto essenziale e complesso dello stare in relazione. La riflessione alla base è che più e meglio si riesce a comunicare, più e meglio si riescono a vivere relazioni autentiche. Soprattutto in questi mesi in cui la comunicazione ha dato speranza. Anche per questo, per il desiderio di raggiungere più persone, la guida viene offerta gratuitamente: «Più una proposta è aperta e raggiungibile, più quella proposta può portare frutto».
Vivere le esperienze di fede
«Dire “sì”, quest’anno, ai campi, significa rispondere al tempo che stiamo vivendo, diverso da quello dello scorso anno . È la chiamata a vivere esperienze di fede e relazione proprio nel tempo che ci è dato».