Auto: acquisto o noleggio? Le formule si sono moltiplicate, ma nonostante ciò, l’acquisto dell’auto – almeno per gli italiani – non sta in cima alle priorità

Esistono da tempo formule di pagamento sviluppate per “aiutare” l’acquirente

Auto: acquisto o noleggio? Le formule si sono moltiplicate, ma nonostante ciò, l’acquisto dell’auto – almeno per gli italiani – non sta in...

L’acquisto di un’automobile assomiglia molto a quello di un vestito su misura: deve essere ritagliato sulle proprie necessità e sul budget a disposizione. E a proposito di soldi, esistono da tempo formule di pagamento per “aiutare” l’acquirente, così come se ne sono affiancate altre recentemente, che stanno andando per la maggiore.

Quindi: saldo dell’intera cifra oppure una parte della stessa liquidata a rate, con un tasso d’interesse che varia a seconda delle case automobilistiche e del costo del denaro in generale. Quest’ultimo si sta abbassando (il tasso Bce è arrivato al 2,5%), quindi è più facile per i costruttori offrire condizioni “stimolanti” o addirittura il cosiddetto tasso zero.

Altre formule interessanti per i privati cittadini (le partite Iva e le aziende sono capitoli a parte) sono il noleggio a lungo termine, che prevede appunto il noleggio dell’auto per tre-quattro anni dietro la corresponsione di un canone che comprende la rata del prestito e alcuni servizi compresi (tagliandi, cambio pneumatici, bollo o assicurazioni varie…). Una formula interessante soprattutto per chi macina tanta strada e ha bisogno di avere qualcosa di “fresco” dopo tot tempo o chilometri.

Le pubblicità invece spingono molto su un’altra formula attualmente utilizzatissima: pagamento di un anticipo al momento della stipula del contratto, poi quello di piccole rate di solito per 35 mesi, infine corposo saldo finale se si vuole acquistare definitivamente l’auto. In caso contrario, restituzione della stessa al concessionario.

Questa formula permette a quest’ultimo di ritrovarsi in casa un usato poco… usato e ben rivendibile una seconda volta; al consumatore, di non svenarsi con grandi cifre e di cambiare auto ogni tre anni, accedendo sempre a modelli dell’ultima ora. Un’ottima modalità, ad esempio, per testare tipologie di auto con motori assai ecologici o di approcciare modelli altrimenti fuori dalla portata delle nostre tasche.

Tutto bene dunque? Beh, a dire il vero questo tipo di compravendita ha un senso se non si dispone di capitali oppure si freme per avere un mezzo sempre nuovissimo. Se invece si pensa di tenerlo a lungo, difficilmente conviene spendere circa la metà del valore dell’auto per un utilizzo ridotto a tre anni e con limiti al chilometraggio.

Rimane il fatto che le formule si sono moltiplicate, ma nonostante ciò, l’acquisto dell’auto – almeno per gli italiani – non sta in cima alle priorità. Servirebbero come l’aria (pulita) solidi incentivi statali per la rottamazione dei modelli dall’Euro 4 in giù. Perché un mezzo Euro 2 inquina 28 volte più di un moderno Euro 6…

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir