11 febbraio, Giornata mondiale del malato in Diocesi di Padova. La speranza rende forti nella tribolazione
La Giornata mondiale del malato, giunta alla 33a edizione, in Diocesi di Padova viene celebrata nella basilica del Carmine – che è uno dei luoghi giubilari – martedì 11 febbraio. Alle 16, il vescovo Claudio presiede la messa a cui sono invitati in particolare gli operatori sanitari
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Martedì 11 febbraio ricorre la Giornata mondiale del malato e il papa ha diffuso il messaggio dedicato alle persone che soffrono per una malattia, alle famiglie, agli operatori sanitari e ai volontari che si prendono cura dei fratelli toccati dal dolore fisico e morale, dal titolo “La speranza non delude (Rm 5,5) e ci rende forti nella tribolazione”. In Diocesi di Padova la Giornata del malato viene celebrata con una messa nella basilica del Carmine, presieduta dal vescovo Claudio. «L’appuntamento è per il pomeriggio dell’11 febbraio alle 16; l’invito è rivolto a tutto il mondo della salute, anche se l’occasione è rivolta soprattutto a chi si dedica ai malati: operatori sanitari, gruppi che si prodigano per gli ammalati, medici di ospedali e case di riposo – sottolinea padre Adriano Moro, camilliano, responsabile dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute – Pregheremo per i malati, per le famiglie e per gli operatori impegnati a vario titolo nella cura di chi è affetto da malattie più o meno gravi o invalidanti». «È un appuntamento, quello della Giornata del malato, che torna ogni anno – gli fa eco Giliola Secco, presidente dell’Unitalsi-sottosezione di Padova – Sono presenti le associazioni dei malati con i loro presidenti e anche diversi assistenti spirituali e sacerdoti. La basilica del Carmine quest’anno è anche luogo giubilare, come lo è il santuario di Lourdes, dove periodicamente ci rechiamo in pellegrinaggio con i malati e i loro cari e dove saremo presenti anche nel prossimo mese di maggio». Nella 33a Giornata mondiale del malato nell’anno giubilare 2025, la Chiesa invita a guardare ai sofferenti come “pellegrini di speranza”. La vicinanza di Dio a chi soffre si fa concreta, secondo papa Francesco, attraverso tre aspetti: l’incontro, il dono, la condivisione. Se nella malattia, da una parte sentiamo tutta la nostra fragilità di creature, dall’altra diventa occasione di “incontro” con Dio che ci cambia, esperienza che pur nel sacrificio ci rende più forti perché più consapevoli di non essere soli. In secondo luogo – emerge dal messaggio per la Giornata mondiale – nella sofferenza ci si rende conto che ogni speranza viene dal Signore e che prima di tutto è un “dono” da accogliere e da coltivare. Infine, i luoghi in cui si soffre sono spesso luoghi di “condivisione”, in cui ci si arricchisce a vicenda, ci si rende conto di essere angeli di speranza gli uni per gli altri, insieme: malati, medici, infermieri, familiari, amici, sacerdoti, religiosi e religiose; e, là dove siamo: nelle famiglie, negli ambulatori, nelle case di cura, negli ospedali, nelle cliniche. La presidente dell’Unitalsi di Padova sottolinea come questi tre aspetti abbiano molto a che fare con lo stesso fondatore dell’associazione. «Giovanni Battista Tomassi nel 1903 andò a Lourdes, a 21 anni, per togliersi la vita a causa di una grave malattia di cui soffriva – racconta – Davanti alla grotta incontrò i volontari e rimase colpito dal loro modo di accogliere i pellegrini. Dopo quell’incontro, andò dal suo accompagnatore e gli consegnò la pistola dicendo: “Ha vinto lei, ha vinto la Madonna!”. Quando tornò a Roma decise di far nascere dei gruppi che accompagnassero i malati a Lourdes: una storia bellissima che parte da un incontro, diventa dono ricevuto e si trasforma in condivisione». Gli appuntamenti di pastorale della salute in Diocesi, oltre a quello dell’11 febbraio nella chiesa del Carmine, sono diversi. «Il 29 marzo all’Opera della Provvidenza di Sarmeola ci sarà il Giubileo degli operatori sanitari – ricorda ancora padre Adriano Moro – È un’occasione per offrire un po’ di formazione su tematiche relative alla salute e alla speranza; ci saranno un paio di relazioni significative e una tavola rotonda, il tema centrale sarà proprio la speranza. Per il 4 ottobre, invece, stiamo organizzando il Giubileo diocesano dei malati, sempre all’Opsa, una giornata di festa, un ritrovo gioioso accompagnato dalla riflessione del nostro vescovo, con al centro la celebrazione eucaristica; stiamo provvedendo a informare le parrocchie insieme all’Unitalsi e ad altre realtà associative». Per quanti sono vicini o sensibili al tema della salute, sarà riproposto per il secondo anno anche il corso di specializzazione in pastorale della salute presso il Seminario Maggiore, a partire da sabato 10 maggio e per quattro sabati consecutivi, su tematiche di carattere pastorale, biblico, teologico e morale che riguardano il mondo della salute. L’ultimo sabato di novembre, infine, tornerà l’appuntamento con il convegno diocesano di pastorale della salute, un momento ugualmente di incontro e di approfondimento di tematiche relative alla salute: l’anno scorso fu sul “fine vita” ed ebbe un notevole riscontro di partecipazione.
Appuntamento giubilare, a Roma, il 5 e 6 aprile
Il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità è in programma il 5 e 6 aprile in Vaticano. Sono invitati, insieme ai loro familiari, i malati e le figure professionali legate al mondo della sanità: medici, infermieri, operatori sanitari, volontari in ambito sanitario, operatori pastorali della salute. Per informazioni e iscrizioni (entro il 9 febbraio) si può visitare il sito iubilaeum2025.va