Giorno del Ricordo: Mattarella, “troppo a lungo ‘foiba’ fu sinonimo di occultamento della storia”
“La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo ‘foiba’ e ‘infoibare’ furono sinonimi di occultamento della storia”.
![Giorno del Ricordo: Mattarella, “troppo a lungo ‘foiba’ fu sinonimo di occultamento della storia” Giorno del Ricordo: Mattarella, “troppo a lungo ‘foiba’ fu sinonimo di occultamento della storia”](/var/difesapopolo/storage/images/media/openmagazine/il-giornale-della-settimana/articoli-in-arrivo/giorno-del-ricordo-mattarella-troppo-a-lungo-foiba-fu-sinonimo-di-occultamento-della-storia/6049357-1-ita-IT/Giorno-del-Ricordo-Mattarella-troppo-a-lungo-foiba-fu-sinonimo-di-occultamento-della-storia_articleimage.jpg)
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che si è svolta stamani al Quirinale. “La memoria delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente – dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate – perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori”. Dopo aver ricordato gli interventi di testimoni diretti della tragedia – Egea Haffner e Giulio Marongiu –, il Capo dello Stato ha ribadito loro “affetto e riconoscenza”. “Nelle esemplari parole che ci hanno offerto, si coglie un forte ammonimento per la pacificazione e la riconciliazione. Ogni popolo, ogni nazione, porta con sé un carico di sofferenze e di ingiustizie subite. Apprezziamo gli sforzi, fatti dagli storici dell’una e dell’altra parte, per avvicinarsi a una memoria condivisa. Ma, ove questo non fosse facilmente conseguibile, e talvolta non lo è, dobbiamo avere la capacità di compiere gesti di attenzione, dialogo, rispetto”. Quindi, l’invito ad “ascoltare le storie degli altri, mettere in comune le sofferenze, e lavorare insieme per guarire le ferite del passato”. “Se ci si pone dalla parte delle vittime, dei defraudati, dei perseguitati, la prospettiva cambia, i rancori lasciano il posto alla condivisione, e si rende valore al percorso di reciproca comprensione”.